A
São Vicente (SP), il gesuita Pe. Manuel da Nobrega,
benedice
le truppe che, al comando del governatore Estácio de Sá,
partivano
per espellere gli invasori protestanti francesi da Rio de Janeiro.
Inginocchiato
ai piedi del Pe. Nobrega, si vede il Pe. Anchieta.
(Dipinto
di Benedetto Calixto, Palazzo San Joaquim - RJ)
Nobrega
e Anchieta furono grandi eroi della fede cattolica. A questi santi missionari
dobbiamo molto per il fatto di aver spronato il processo di civilizzazione che sfociò nella grandezza del Brasile. Eppure, questi eroi sono stati, per così dire,
“scomunicati” dai neo-missionari dell’eco-teologia progressista.
Infatti, la
nuova missiologia condanna lo stupendo apostolato - mirato a catechizzare,
civilizzare e salvare gli indigeni dalla barbarie - svolto da tanti santi
missionari che sacrificarono la loro vita all’interno delle nostre selve.
Come un omaggio all’inestimabile epopea di questi
eroi nazionali, ecco un commento di Plinio Corrêa de Oliveira, pubblicato in un
articolo su “O Século” di Rio de Janeiro, del 4-9-1932.
“Se
potessimo ricorrere ad un paragone profano, per dare l’idea dell’importanza di
Anchieta nella nostra Storia, diremmo che egli fu per il Brasile ciò che furono
Licurgo per Sparta e Romolo per Roma. Quindi, uno di quegli eroi favolosi che sono
alle origini di certe grandi nazioni, innalzando le prime mura, erigendo i
primi edifici ed organizzando le prime istituzioni.
La
sua figura, di una rutilante bellezza morale, si erge dalle origini della
nazione brasiliana, nel costruire il suo primo ospedale e il suo primo gruppo
scolastico, nel redigere, affidando alle spiagge dell’oceano, i primi versi composti nelle regioni brasiliane.
Quindi,
Anchieta fu simultaneamente, il nostro primo maestro di scuola, il nostro primo
fondatore di opere pie e il patriarca della nostra letteratura, cioè, il più antico volto della letteratura
brasiliana, come lo denominava il noto saggista brasiliano Silvio Romero.
E
su questa triplice corona splende ancora il diadema di una virtù che fece in
modo che si ripetessero, nelle selve brasiliane, i miracoli come quelli del Poverello d’Assisi che, con la sua
semplice presenza, domava le belve e attirava i passeri nelle folte foreste
dell’Umbria".
Plinio
Corrêa de Oliveira
(Rivista
"Catolicismo", Settembre
2019)
Nelle
selve brasiliane, una reviviscenza dei miracoli di San Francesco...
(I grassetti sono nostri)
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