Questo profeta, chiamato “l’igneo Elia” a causa del suo spirito infuocato, è venerato come il primo devoto di Colei che sarebbe stata la Madre del Messia. Impietositosi del popolo eletto, Egli pregò sul Monte Carmelo perché finisse la siccità che colpiva Israele da tre anni. Ed ecco che “si leva dal mare una nuvoletta piccola come la mano d’un uomo” che, addensandosi, “scatena una pioggia dirotta” (1 Re 18,44). I commentatori concordano nel dire che questa nuvoletta raffigurava Maria Santissima, che avrebbe portato una pioggia di grazie, Gesù.
L’altro aspetto di questo modello di santità
[1] Dopo la morte di Acab Moab si ribellò a Israele. [2] Acazia cadde dalla finestra del piano di sopra in Samaria e rimase ferito. Allora inviò messaggeri con quest'ordine: "Andate e interrogate Baal-Zebub, dio di Ekròn, per sapere se guarirò da questa infermità". [3] Ora l'angelo del Signore disse a Elia il Tisbita: "Su, và incontro ai messaggeri del re di Samaria. Dì loro: Non c'è forse un Dio in Israele, perché andiate a interrogare Baal-Zebub, dio di Ekròn?
[4] Pertanto così dice il Signore: Dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma di certo morirai". Ed Elia se ne andò. [5] I messaggeri ritornarono dal re, che domandò loro: "Perché siete tornati?". [6] Gli dissero: "Ci è venuto incontro un uomo, che ci ha detto: Su, tornate dal re che vi ha inviati e ditegli: Così dice il Signore: Non c'è forse un Dio in Israele, perché tu mandi a interrogare Baal Zebub, dio di Ekròn? Pertanto, dal letto, in cui sei salito, non scenderai, ma di certo morirai". [7] Domandò loro: "Com'era l'uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto simili parole?". [8] Risposero: "Era un uomo peloso; una cintura di cuoio gli cingeva i fianchi". Egli disse: "Quello è Elia il Tisbita!".
[9] Allora gli mandò il capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi andò da lui, che era seduto sulla cima del monte, e gli disse: "Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere!". [10] Elia rispose al capo della cinquantina: "Se sono uomo di Dio, scenda il fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta". Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta.
[11] Il re mandò da lui ancora un altro capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi andò da lui e gli disse: "Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere subito". [12] Elia rispose: "Se sono uomo di Dio, scenda un fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta". Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi cinquanta.
[13] Il re mandò ancora un terzo capo con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo capo di una cinquantina andò, si inginocchiò davanti ad Elia e supplicò: "Uomo di Dio, valgano qualche cosa ai tuoi occhi la mia vita e la vita di questi tuoi cinquanta servi. [14] Ecco è sceso il fuoco dal cielo e ha divorato i due altri capi di cinquantina con i loro uomini. Ora la mia vita valga qualche cosa ai tuoi occhi".
[15] L'angelo del Signore disse a Elia: "Scendi con lui e non aver paura di lui". Si alzò e scese con lui dal re [16] e gli disse: "Così dice il Signore: Poiché hai mandato messaggeri a consultare Baal-Zebub, dio di Ekròn, come se in Israele ci fosse, fuori di me, un Dio da interrogare, per questo, dal letto, su cui sei salito, non scenderai, ma certamente morirai".
[17] Difatti morì, secondo la predizione fatta dal Signore per mezzo di Elia e al suo posto divenne re suo fratello Ioram, nell'anno secondo di Ioram figlio di Giòsafat, re di Giuda, perché egli non aveva figli. (1 Re 1,17)
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