sabato 27 aprile 2013

Lettera a SS. Paolo VI

A PROPOSITO DI VIOLAZIONI DI DIRITTI UMANI
Il 5 luglio 1977, ricevendo l'ambasciatore brasiliano, Papa Paolo VI fece riferimento a violazioni di diritti umani nel grande paese sudamericano. In seguito alla allocuzione - registrata con soddisfazione da L'Unità del 6 luglio - il prof. Plinio Corrêa de Oliveira inviò al Pontefice la seguente lettera.


San Paolo, 7 luglio 1977

Beatissimo Padre Paolo VI

Città del Vaticano

Mossa dalla sua profonda e filiale venerazione verso la infallibile Cattedra di san Pietro, la Sociedade Brasileira de Defesa da Tradição, Familia e Propriedade è convinta di compiere un dovere facendo presente alla Santità Vostra le sue riflessioni e i suoi sentimenti, a proposito delle dichiarazioni e degli atteggiamenti di Vostra Santità relativi alla traduzione in pratica di sacri principi del diritto naturale e della morale cristiana in Brasile e nel mondo contemporaneo.

Questa associazione è perplessa, Santissimo Padre, nel notare che l'allocuzione diretta dalla Santità Vostra all'ambasciatore del Brasile il 4 scorso, lascia intravedere la Vostra paterna sollecitudine di fronte a violazioni di diritti umani che alla Santità Vostra constano essersi verificate in occasione di atti di repressione contro agitatori comunisti. Ma non contiene nessuna condanna della violazione di diritti umani, sistematica e astuta, che il comunismo internazionale, che ha sede in Russia, sta compiendo da decenni nel nostro territorio, istigando continuamente alla lotta di classe e alla rivoluzione sociale, con evidente violazione della nostra sovranità. Questa  istigazione è favorita - come ci duole dirlo! - dall'atteggiamento di simpatia, quando non di complicità, di ecclesiastici e di laici della cosiddetta sinistra cattolica, verso le manovre sovietiche. Ne sono esempio certe poesie e affermazioni dottrinali di mons. Pedro Casaldaliga, vescovo-prelato di São Felix do Araguaia.

Le cordiali relazioni del Vaticano con il governo russo portano a sperare che una protesta della Santità Vostra potrebbe influire sui sovietici, nel senso di fare loro cessare la pressione sovversiva che esercitano in Brasile e in tutta l'America Latina, e che è sentita come un autentico incubo dalle famiglie brasiliane e delle nazioni sorelle. Contribuendo a eliminare questa pressione, Vostra Santità darebbe il suo più valido contributo alla diminuzione del pericolo comunista, e toglierebbe così l'occasione agli eccessi della repressione anticomunista, cui fa allusione la Santità Vostra.

Scusandocene preventivamente, aggiungiamo che, se la sollecitudine della Santità Vostra, superando l'Oceano e le frontiere della nostra patria, si allarma, in una pubblica dichiarazione, per i già citati eccessi, speriamo che, con la massima sollecitudine, Vostra Santità manifesti pubblicamente ai governi comunisti l'orrore che causano a Vostra Santità le atrocità continuamente commesse sui popoli sotto il loro dominio. Di queste atrocità sono esempi le repressioni esercitate anche in questi ultimi giorni contro i dissidenti russi, come pure il massacro commesso dal governo comunista etiopico con l'uccisione di trentamila oppositori.
Ci paiono soprattutto degne di una alta e paterna manifestazione di appoggio e di protezione da parte di Vostra Santità, le infelici famiglie vietnamite che fuggono il comunismo e che navigano per i mari dell'Estremo Oriente su fragili imbarcazioni, in una condizione di grandissima miseria e senza assistenza da parte dei governi non comunisti circonvicini, presumibilmente coartati da qualche pressione comunista. Facciamo suppliche, dunque, per un gesto di ripercussione mondiale da parte della Santità Vostra, che possa alleviare la loro triste sorte!

Chiediamo rispettosamente a Vostra Santità che ci prenda in considerazione e aggiungiamo che il pubblico silenzio della Santità Vostra su fatti come questi sono per noi causa della più dolorosa perplessità.
Presentando alla Santità Vostra l'espressione di questi sentimenti, che siamo certi non essere solamente i nostri, ma di innumerevoli cattolici del Brasile, dell'America Latina e del mondo intero, contribuiamo a evitare che nel seno della santa Chiesa universale prenda consistenza una sacca costituita da figli indefettibilmente fedeli, desolati ma fino a questo momento cronicamente silenziosi, che sta ogni giorno di più crescendo, e sta formando nella Cristianità una zona dolente e quasi relegata in una catacomba, come la Chiesa del Silenzio oltre la Cortina di Ferro.

Chiedendo la benedizione di Vostra Santità, ci sottoscriviamo con tutta la venerazione.

         Plinio Corrêa de Oliveira

Presidente del Consiglio Nazionale
della Sociedade Brasileira de Defesa
da Tradição, Familia e Propriedade

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