giovedì 18 luglio 2013

Dinanzi alla prepotenza dell´assalto omosessuale indignata reazione di innumerevoli palermitani

Ignorando qualsiasi politically correct già nella sfilata omosessuale del 22 giugno, il senso religioso dei siciliani è stato offeso nuovamente durante la festa della Santa patrona. Ennesima deriva dopo l’approvazione del registro delle unioni civili


Anzitutto i fatti: domenica scorsa a Palermo processione per il festino di Santa Rosalia, la patrona che – vissuta nel XII secolo – secondo la tradizione salvò la città siciliana dalla peste nel 1625. Grande festa, sfilata per le vie della città con il carro della Santa e passaggio obbligato davanti alla cattedrale. Proprio qui c’è una lunga sosta, vengono recitati dei testi e proiettate delle immagini sulla facciata della cattedrale stessa. Senonché tra le tante immagini proiettate ce ne sono alcune sconcertanti, come ad esempio i simboli del Gay Pride (svoltosi recentemente proprio a Palermo) e altre immagini inneggianti all'amore omosessuale [...]

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana


Le parole di don Fabrizio Moscato, segretario di S.E. Cardinale Paolo Romeo -  Vescovo metropolita di Palermo

“Vergogna! Stiamo toccando il fondo! L'ideologia omosessualista proiettata sul nobile portico meridionale della Cattedrale di Palermo in occasione del Festino della Patrona Rosalia! I simboli del gay pride e delle unioni omosessuali accostati ad un neonato... Il carro fatto passate a Porta Felice da un cancello con motivi orgiastici... Ma chi può convincermi che è tutto normale? Ma chi può avere argomenti che difendano un vero e proprio insulto alla nobiltà della fede che la Santuzza ed anche la Cattedrale rappresenta? Chi può dirmi che non si tratti di sudicia provocazione? Questo è il futuro visto con lo sguardo dei bambini? No! Questa è strumentalizzazione dei bambini! Questo è un futuro IMPOSTO ai bambini da minoranze che hanno uno sguardo falso e deviato... L'unica paura è per i più piccoli che ci guardano...”

Passi tratti dal discorso alla Città di S.E. Card. Paolo Romeo per il Festino di Santa Rosalia – Palermo 2013

[…] Al disagio sociale si aggiunge un degrado culturale senza precedenti, segnato da un pericoloso individualismo e da una vera e propria “dittatura del relativismo” – così la chiama Benedetto XVI – un relativismo che “non riconosce nulla come definitivo e lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie” (Missa pro eligendo Romano Pontifice, Omelia, "L’Osservatore Romano", 19 aprile 2005, ripresa nell’Udienza Generale del 16 dicembre 2009).

Chi, argomentando seriamente e serenamente, vuole affermare principi e valori validi perché inscritti nella realtà della natura umana e nel progetto di un autentico sviluppo integrale dei singoli e della comunità da costruire, viene spesso tacciato di arretratezza culturale, di irrispettosa inciviltà, di fobica discriminazione da punire persino con provvedimenti legislativi che minacciano la libertà di espressione. No! Così non si va molto lontano… Anzi, come dicevo due giorni fa al Palazzo delle Aquile, si segna la via per una convivenza che – secondo una bella espressione di papa Francesco – lascia alle nuove generazioni “valori avariati” […]. 




A POCHE SETTIMANE DALL'APPROVAZIONE DEL REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI IL VESCOVO METTE I PUNTINI SULLE I ALLA PRESENZA DELLE AUTORITÀ CITTADINE

[…] Si esce dalla mediocrità e si punta in alto quando si fanno le opportune distinzioni fra ciò che San Paolo definisce “spazzatura” e ciò che è realmente prezioso. In particolare, il “di più” che viene chiesto a chi ha responsabilità politiche ed amministrative è intimamente connesso con una corretta scala di valori che guardi alla verità dell’uomo e alla costruzione del futuro della comunità.

Ci sono valori, come quelli della vita – in tutte le sue fasi, dal suo nascere al suo naturale tramontare –, e la famiglia, istituzione naturale basata sull’amore fecondo fra un uomo e una donna, che vanno chiaramente affermati e coerentemente sostenuti, e sui quali non sono ammesse confusioni, perché la verità appare in tutta la sua luminosa nitidezza. Promuovere e difendere con chiarezza questi valori, che non è fatto legato alla fede, ma alla retta ragione, può far perdere forse il consenso di alcuni gruppi, ma si eviterà di generare confusione e disorientamento in uomini e donne di buona volontà. Non è giusto, infatti, lasciare alle nuove generazioni orientamenti socio-culturali viziati, che portano “valori avariati”, secondo un’efficace espressione di Papa Francesco. 

La verità dell’uomo non può essere mai confusa o tradita. Una legislazione non serve solo a regolamentare comportamenti, ma possiede una forza pedagogica e culturale che crea stili ed abitudini. Per questo non può mai essere svincolata da un riferimento valoriale imposto dalla stessa natura delle cose. (…) In base a questo, il “di più” che viene chiesto a chi amministra impone scelte precise a vantaggio dell’uomo così come inserito nel più vasto progetto della creazione e nel suo più autentico sviluppo integrale e comunitario […].

Omelia di S.E. Card. Paolo Romeo a palazzo di città dinanzi alle autorità civili durante i festeggiamenti per Santa Rosalia



LA SFILATA OMOSESSUALE DEL 22 GIUGNO NON È RIUSCITA A MASCHERARE LA PROPRIA AVVERSIONE ALLA CHIESA 


                      FOTO 1                                                                                   FOTO 2
"Una presa in giro di Papa Francesco "
"Di quale suora si prende in giro questa lesbofila?"
          

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