giovedì 16 gennaio 2014

Uomo medievale e uomo rinascimentale


I personaggi del Rinascimento di solito si presentano allegri, felici, spensierati, come se fossero dei dell’Olimpo.

Un esempio è il re Francesco I di Francia (1494-1547). Alto, bello, proporzionato, ottimista, continuamente ben disposto, egli godeva senza ritegno della vita terrena.




Molto diverso era il re S. Luigi IX (1215-1270), anch’egli sovrano francese, anch’egli alto, bello e forte, ma molto serio, casto, di carattere molto ameno senza avere niente di ottimista né di superficiale. Egli aveva in mente non la vita terrena ma il fine ultimo dell’uomo: Dio e la beatitudine celeste.









L’atteggiamento ottimista del Rinascimento nasceva dal gusto per il piacere e dalla necessità permanente di divertirsi. Il Rinascimento ha inaugurato uno stile di vita di Corte fatta da continui festeggiamenti, in cui il re occupava sempre il centro, attorniato dalla nobiltà, anch’essa continuamente in festa. Il palazzo reale è diventato un luogo per banchetti, feste e risate.




Anche nel Medioevo c’era una vita di Corte, ma era qualcosa di fondamentalmente diverso. I nobili erano semplicemente dei dignitari che servivano il sovrano e lo assistevano nel compimento delle sue elevate mansioni. Tutto era segnato da un ambiente di serietà e di dignità, come conviene alla regalità.

Plinio Corrêa de Oliveira

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