venerdì 20 luglio 2018

Caos 'ciclico', caos guidato: dove ci conducono?

Le forze enigmatiche producono una specie di AIDS psico-sociale:
Ragione umana, ritirati! Pensiero umano, taci!
Uomo, non riflettere più e, come un animale, lasciati travolgere dai fatti”…

La parola ai teologi. 
Quelli che ancora credono nell'esistenza dell'Inferno.

Se esiste un comune denominatore negli avvenimenti della vita pubblica e privata di tante nazioni odierne, si può dire che è proprio il caos. Le prospettive caotiche sembrano ripetersi a sé stesse e si cammina, sempre più, nelle vie del caos mentre nessuno sa bene sin dove si arriverà.

Le forze enigmatiche del caos producono esplosioni, eruzioni che danno l’impressione che il mondo sta per disintegrarsi. Gli ottimisti, gli idioti - mi perdoni il lettore questo pleonasmo - si spaventano poco, perché ritengono che “tutto ritornerà come prima”. Mentre, coloro che si reputano chiaroveggenti si allarmano pensando che il mondo “andrà subito a rotoli”. Eppure anche questi si ingannano, poiché “plus sa change, plus c’est la même chose”, cioè, più la situazione cambia e più rimane la stessa…
In effetti, il processo caotico che tutti noi assistiamo e subiamo si muove, per così dire, nell’immobilità. Di qua e di là si manifestano discordie, situazioni talmente tese e critiche, che si direbbe che una guerra mondiale esploderà da qualche parte, a qualsiasi momento. Eppure, in questo mulinello del caos le situazioni finiscono col restare immobili.
Ebbene, questa immobilità fissa della continua mobilità, cioè, delle situazioni che non migliorano, né peggiorano, costituisce precisamente il dramma stesso in cui, sempre più, un crescente numero di paesi si stanno immergendo.
È una specie di AIDS psico-sociale che si propaga in tutto il mondo: questa malattia non uccide, ma debilita tutto quanto possa esserci di sano ed organico all’interno delle nazioni.
Invigliacchito dinanzi al moltiplicarsi delle catastrofi e delle rovine morali e materiali, l’uomo odierno si rannicchia e dice gemendo: “Lo sfacelo è ormai la regola di vita e ad essa tutti devono sottomettersi. Tutto va allo sfascio e nulla ha significato. Le cose non hanno più senso!”.
Dallo sfondo di questo immenso panorama, sembra risuonare questo messaggio:
Abìtuati e capisci che nulla ha più una ragion d’essere! L’intelletto umano si è estinto e nulla più accadrà in modo ragionevole; mai più! Questo, però, non te lo sarà dichiarato in modo esplicito: il susseguirsi degli avvenimenti mondiali sarà sempre più assurdo e irragionevole. Tutti dovranno abituarsi all’idea che l’assurdo ha impugnato lo scettro del mondo!
Quindi, l’attuale messaggio dei fatti sembra essere questo:
Ragione umana, ritirati! Pensiero umano, taci! Uomo, non riflettere più e, come un animale, lasciati travolgere dai fatti”…
Dal più recondito di questo abisso, è compito del cattolico discernere i fulgori ingannevoli, il cantico allo stesso tempo sinistro ed attraente, emolliente e delirante di quell’ente abietto che è come la personificazione dell’illogicità, dell’assurdo, della ribellione stravagante e carica di odio contro l’Onnipotente sapientissimo: il demonio. Padre del male, dell’errore e della bugia, egli geme e si dimena disperato, urlando il suo eterno grido di rivolta: “Non serviam!” (Non servirò!)
Ecco le prospettive sulle quali possono e devono discutere i teologi. Ovviamente i veri teologi, cioè, i pochi tra loro che ancora credono nell’esistenza del demonio e dell’Inferno.
Plinio Corrêa de Oliveira - 12 Aprile 1993
(Titolo originale: "A imobilidade móvel do caos")

Perché riflettere? Segui l'istinto.

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