venerdì 26 settembre 2008

Gli italianissimi che garantiscono l'indipendenza spirituale del Papa

Articolo scritto il 28 Marzo 1861, sul giornale cattolico “Armonia” che fu diretto da un sacerdote piemontese di nome Margotti.

Egli visse in prima persona gli anni dell’unificazione italiana operata dal Piemonte, nonché il relativo accanimento legislativo contro la religione cattolica, con provvedimenti che miravano ad indebolire soprattutto la fede dei più semplici.


assalto a Porta Pia

“Il Conte di Cavour aveva detto il 25 marzo 1861: “Noi dobbiamo andare a Roma senza che l’autorità civile estenda il suo potere all’ordine spirituale”. E prometteva al Papa e al Cattolicesimo parecchie guarentigie, garanzie potenti nelle condizioni stesse delle popolazioni italiane, e garanzie potentissime “nei principi di libertà iscritti in modo formale nel nostro Statuto”. […]

Oh buon Dio a quali tempi ci avete riservato! E possiamo noi ridere quando trattasi d’un fatto così enorme, qual è quello di togliere anche Roma al Papa, sicché egli debba dire fra poco col Divin Maestro: “Le volpi hanno le loro tane, e gli uccelli dell’aria i loro nidi; ma il Vicario di Cristo non ha dove posare la testa?”.

E possiamo d’altra parte esaminare seriamente una guarentigia offerta al Capo del Cattolicesimo ed al mondo cattolico da coloro che inimicano il Papa, che l’offendono in Parlamento fuori, che deridono la sua parola, che conquistano le sue città?

Tra il serio ed il faceto, ridendo e piangendo, noi dobbiamo scrivere questo articolo. Chi offre la guarentigia? Offrono la guarentigia coloro che hanno violato il Concordato a Torino, e distrutto un concordato a Napoli; coloro che hanno esiliato Monsignor Fransoni e Monsignor Marongiu, imprigionato il Cardinale Corsi, il Cardinale De Angelis, il Vescovo di Piacenza e d’Avellino, e processato tanti altri Vescovi; coloro che hanno negato a Pio IX il tributo che gli dovevano in forza di un contratto, e che dopo di aver promesso solennemente d’impedire un’invasione delle Marche e dell’Umbria hanno invaso l’Umbria e le Marche!

La podestà temporale del Pontefice sarà dunque garantita da un conte di Cavour che ha garantito così bene il Re di Napoli dai Garibaldini! Sarà garantita da un Boncompagni, che si è comportato così lealmente col Granduca di Toscana! Sarà garantita da un Pepoli, che si mostrò a Bologna suddito così fedele verso il proprio Sovrano! Sarà garantita da un Liborio Romano, che diede sì potenti guarentigie a Francesco II! […]

Coloro che vogliono garantire oggidì la podestà spirituale del Papa, garantirono nel 1847 e 1848 la sua podestà temporale.

Camillo Cavour proclamava i suoi diritti a Ferrara, Boncompagni gridava contro le prepotenze di chi tentava di togliere a Pio IX le sue città, Farini si levava contro l’indegna calunnia che si volesse togliere le Legazioni al papa; e un nostro ministro dell’interno il 1° agosto del 1848 protestava che, diminuito il potere temporale del Pontefice, si “distruggerebbe la sua indipendenza politica con grave danno della libertà ecclesiastica”.

Chi non ricorda come gli amnistiati giurassero sulla croce d’oro di Pio IX di volerlo difendere fino all’ultimo sangue? A che cosa riuscisse la guarentigia accordata da costoro alla podestà temporale del Papa, ognuno lo vede oggidì. E varrà di più la guarentigia che promettono ora al mondo cattolico della spirituale podestà del Romano Pontefice? Non abbiamo qualche ragione di dubitarne?

Ma vien fuori il conte di Cavour, e dice che questa guarentigia “deve essere iscritta in modo formale nel nostro Statuto, deve far parte integrante del patto fondamentale del nuovo regno d’Italia”. Ebbene vediamo bene come si osservino le guarentigie scritte negli Statuti, e ci serva d’esempio il patto fondamentale dell’antico regno di Sardegna.

Lo statuto portava iscritto che “la religione cattolica apostolica e romana era la sola religione dello Stato”, ed abbiam visto come fosse tratta questa religione. Portava che gli altri culti erano semplicemente tollerati e vedemmo sorgere templi valdesi a Torino ed a Genova, e dominare tra noi la propaganda protestante. Portava che tutte le proprietà erano inviolabili senza alcuna eccezione, e fu violata la proprietà della Chiesa, dei conventi e dei monasteri. Portava “la libertà individuale è garantita” e centinaia di preti vennero arrestati quantunque innocenti. Portava “ il domicilio è inviolabile”, e furono fatte visite domiciliari a Vescovi, a preti, a frati, e perfino a rispettabilissime matrone! Portava : “La stampa sarà libera”, e sequestri, processi, condanne furono il pane quotidiano dei giornali conservatori. Portava: “È riconosciuto il diritto di adunarsi pacificamente”, e i conventi e i monasteri furono conquistati e disperse le monache e i religiosi”.

(Angela Pellicciari - “Risorgimento Anticattolico” - i grassetti sono nostri)

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