sabato 6 novembre 2010

Il castello medievale, capolavoro di sapienza

Commissione di studio ispirata al pensiero di Plinio Corrêa de Oliveira
La storia e i suoi grandi personaggi - Capitolo XII



Abbiamo visto il formarsi del feudalesimo a causa delle devastazioni che seguirono allo sgretolamento dell'Impero di Carlo Magno e alle invasioni di Normanni, Saraceni e Unni. Abbiamo anche visto come la famiglia, irrobustita dallo spirito cristiano, si mantenne unita, e come, partendo da essa, l'intera società fu ristrutturata, conferendo un ammirevole tratto familiare all'organizzazione politica feudale.

Il castello fece seguito a questi mutamenti. Esso è una immagine della civiltà cattolica, basata sulla famiglia, austera, gerarchica e piena di sapienza. Tali caratteristiche si notano già nelle prime fasi questo sviluppo.

La prima forma del castello fu la "motte", dove abitava la famiglia, ovvero il piccolo Stato a base familiare. La "motte" è la residenza della famiglia in tempo di pace ed è il suo sicuro rifugio nei tempi di lotta. È difesa all'esterno con una palizzata di tronchi appuntiti e un fosso pieno d'acqua munito di un ponte levatoio. Dentro la "motte" ci sono le residenze, le stalle, i granai, ecc. e al suo esterno si leva la torre principale (mastio), che è la residenza del capo, del signore, di colui da cui dipende la sicurezza di tutti, e che come un padre veglia sulla piccola comunità di famiglie che ha fiducia nel suo braccio protettore.

Con l'ampliarsi del piccolo Stato familiare, la "motte" si trasforma in un castello, anche se ancora in stato rudimentale. Oltre al fosso e alla palizzata di legno, esso è già protetto da una seconda barriera, una robusta muraglia di pietre, inframmezzata da torri e circondata da un fossato.

Dentro al castello ci sono due aree: nella prima vi sono le abitazioni o i rifugi di artigiani e contadini, che non vivevano più all'interno, ma all'esterno delle fortificazioni. Il centro principale di protezione e rifugio continua ad essere il "mastio", residenza del Barone e dei suoi parenti più prossimi.

Il castello provvede anche alla vita religiosa di tutta la comunità: è nel suo seno che si trova la piccola cappella, generalmente sede della parrocchia e della vita spirituale di tutta la zona. Col progressivo rafforzamento del potere del signore feudale, la funzionalità del castello diventa sempre più rispondente alle diverse necessità dell'anima, così come alle esigenze di protezione richieste dal corpo. Così, nel secolo XII, grazie alla maggiore sicurezza del castello, il signore feudale abita ormai in un palazzo ampio e bello, non più nel "mastio", che peraltro continua ad esistere, dietro ad una terza muraglia, come estremo punto di rifugio.

Nell'ultimo stadio della sua evoluzione, il castello presenta un'estensione ancora maggiore: non più allo scopo di fermare i nemici, anche se conserva ancora tutti i requisiti militari atti a tal fine, ma piuttosto per dimostrare il prestigio del barone, fonte di ordine, protezione e stabilità.

Nel contempo, le arti decorative abbelliscono progressivamente il castello, offrendo un ambiente propizio a una fioritura culturale che raggiunga un alto livello.

Vita stabile, vita a base familiare, vita sociale progressivamente perfezionata, vita artistica e culturale in sviluppo, vita soprannaturale: lo spirito medievale trova nel feudo e nel castello un riflesso di se stesso e un potente stimolo al proprio sviluppo.

continua...



Come per il cristiano non esiste una filosofia a sé stante,
così non esiste per lui neppure una Storia puramente umana...
la Storia rappresenta il grande palcoscenico sul quale si dispiega nella sua interezza
l'importanza dell'elemento soprannaturale,
sia quando la docilità dei popoli alla fede consente a tale elemento di prevalere
sulle tendenze basse e perverse presenti nelle nazioni come negli individui,
sia quando esso si indebolisce e sembra sparire a causa del cattivo uso della libertà umana
che porterebbe al suicidio degli imperi...

(Dom Prosper Gueranger O.S.B., Abate di Solesmes)

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