sabato 18 febbraio 2012

La Contro-Rivoluzione non è e non può essere un movimento che vive fra le nuvole, che combatte fantasmi

Deve essere la Contro-Rivoluzione diretta contro la Rivoluzione così come oggi in concreto esiste…


Le ultime settimane hanno visto le TFP impegnate in diverse attività in difesa dei principi basilari della Civiltà cristiana.  Dalla partecipazione alle Marce per la Vita di Parigi, Washington e Palermo, alla protesta della TFP americana contro le disposizioni del governo Obama in campo sanitario che, in pratica, configurano una situazione di persecuzione religiosa, alla partecipazione della TFP francese alla veglia di preghiera a Parigi, in sostegno ai nostri fratelli cristiani perseguitati in Paesi musulmani.





Veglia di preghiera a Parigi

Per protestare contro le persecuzioni anticristiane oramai in atto in tanti Paesi a maggioranza islamica, è stata convocata una veglia di preghiera nella Place du Trocadéro, a Parigi, mercoledì 8 febbraio.

In unione con la TFP francese, che parteciperà in prima persona, sono stati invitati i nostri cari amici a unirsi spiritualmente a questo bello quanto doveroso atto di riparazione e di supplica alla Divina Provvidenza affinché, mentre concede ai nostri fratelli perseguitati le grazie necessarie per sostenere il peso di questa croce, faccia cessare al più presto questa incresciosa situazione.

Infatti, è in corso una delle più feroci persecuzioni di tutti i tempi contro la Chiesa. Una situazione denunciata da Papa Benedetto XVI come “cristianofobia”, ovvero odio al cristianesimo. Sia in Paesi a maggioranza musulmana, all’insegna dell’islam fondamentalista, sia in Occidente all’insegna di un laicismo sempre più estremista, la Santa Chiesa si trova a dover affrontare forze che vorrebbero la sua distruzione.



Cristianofobia islamista in Siria

In questi giorni, le pagine dei nostri giornali sono piene di notizie sui massacri a Homs, Siria, perpetrati dalle forze del presidente Bashar Assad. Un aspetto importante della situazione, però, viene tenuto sotto silenzio: la feroce persecuzione ai cristiani che si è scatenata in questo Paese. Riproduciamo in merito brani di un articolo apparso sul sito del Monastero di Saint Jacques le Mutilé, nella diocesi di Homs, Hama e Yabroud, scritto dalla Madre Agnès-Mariam de la Croix:  “Il conflitto in corso si è trasformato, da una rivendicazione popolare di libertà e democrazia, in una rivoluzione islamista”

“Cari amici, nel giorno in cui festeggiamo la festa più importante della nostra comunità, il nostro cuore è pieno di amarezza, perciò leviamo gli occhi al cielo da dove viene ogni soccorso. La nostra visione si fa più chiara a poco a poco: essa scava nel muro inespugnabile della disinformazione. La realtà non è binaria come ce la cantano. È complessa. Ci sarà ancora posto per i cristiani siriani nella destabilizzazione che è stata avviata in questa società composita? Il destino della Siria sarà ricalcato su quello dell’Iraq? Non lo sappiamo. Preghiamo… Non ci dimenticate!
“I cristiani della diocesi di Homs, Hama e Yabroud sono bene integrati nel tessuto sociale, come cittadini a pieno titolo. Prima di questi avvenimenti che hanno insanguinato la Siria, menzionare la propria confessione religiosa era solo inopportuno. Oggi non è più così. Il conflitto in corso si è trasformato, da una rivendicazione popolare di libertà e democrazia, in una rivoluzione islamista. Il venerdì 20 gennaio lo slogan fatidico è stato pronunciato dai comitati di coordinamento della rivoluzione: “Il popolo vuole dichiarare la jihad!” Fino ad oggi noi cristiani non siamo stati oggetto di una persecuzione “diretta”. I cristiani erano vittime delle violenze che colpivano tutta la popolazione che partecipa alla vita civile. Oggi sembra che il dato stia cambiando. Come se la tendenza che covava fosse diventata ormai una consegna. Il futuro lo dirà. Resta il fatto che quelle di cui vi portiamo a conoscenza sono aggressioni dal carattere ormai francamente anticristiano.
“Il 25 gennaio, Padre Basilios Nassar, curato greco ortodosso del villaggio di Kafarbohom, provincia di Hama, è stato ucciso da alcuni insorti mentre recava aiuto ad un uomo ferito. Questo assassinio è allarmante. Conferma il timore di vedere la rivoluzione siriana trasformarsi in un conflitto confessionale. Sotto la copertura di una rivendicazione di libertà e democrazia, gli insorti si rivelano essere degli islamisti che attaccano civili innocenti, in un processo di discriminazione religiosa.
“Ieri mattina il figlio dell’emiro islamista di Yabroud, il signor Khadra, aspettava in strada, insieme ad altri tre uomini armati, il maggiore cristiano Zafer Karam Issa, 30 anni, sposato da un anno, davanti alla sua abitazione. Lo hanno ucciso sparando su di lui un centinaio di colpi d’arma da fuoco che ne hanno crivellato il corpo e sono fuggiti. La settimana scorsa, il giovane cristiano Khairo Kassouha, di 24 anni, è stato anche lui ucciso uscendo da casa a Kusayr.
“Padre Mayas Abboud, rettore del piccolo seminario dei greci cattolici a Damasco, ci ha raccontato di essere stato contattato dalla vedova del martire Nidal Arbache, un autista di taxi recentemente ucciso dagli insorti. Dalal Louis Arbache gli ha detto al telefono: “Caro padre, qui a Kusayr siamo esposti alla prepotenza degli insorti che qui dettano legge. Noi ci aspettiamo ogni sorta di violenza. Non abbiamo niente e nessuno che ci protegga. La supplico padre, consideri questo come un testamento. Se dovesse capitarmi qualcosa di brutto, le affido mio figlio, si prenda cura di lui. Tutta la nostra famiglia è minacciata dalle bande armate”.
A Homs più di 230 cristiani sono stati abbattuti. Molti sono stati sequestrati. Spesso gli insorti chiedono un riscatto che varia da 20.000 a 40.000 dollari per persona. In alcuni quartieri misti, come Bab Sbah o Hamidiyeh a Homs, l’80% degli abitanti cristiani sono partiti e si sono stabiliti presso amici o parenti nelle regioni della Valle dei cristiani. I cristiani di Hama e della sua provincia fanno lo stesso. Il fenomeno è progressivo ma implacabile”.



Obama scatena la persecuzione religiosa
La TFP americana protesta

Lo scorso 20 gennaio il U.S. Department of Health and Human Services (Ministero della sanità degli Stati Uniti) ha promulgato il controverso Patient Protection and Affordable Care Act, noto familiarmente come “Obamacare”. Oltre ai suoi risvolti fortemente socialistici, la legge configura una vera e propria persecuzione religiosa ai danni dei cristiani.

Secondo le nuove regole, le strutture sanitarie sono tenute a "fornire ogni metodo contraccettivo approvato”, alcuni dei quali, lo sappiamo, sono in realtà abortivi. Inoltre, le strutture sanitarie sono tenute a eseguire “interventi di sterilizzazione”. Le nuove norme praticamente escludono l’obiezione di coscienza, colpendo in questo modo le istituzioni sanitarie cattoliche, che costituiscono il 12,7% del sistema sanitario nazionale. Ogni anno, circa 5,6 milioni di persone sono ammessi a queste strutture mediche. Non solo le organizzazioni, scuole e ospedali cattolici sono interessati da questa legge, ma ogni lavoratore sanitario cattolico, che non potrà più avvalersi dell’obiezione di coscienza.

Immediata la reazione dei vescovi cattolici. Finora centoquarantadue prelati, vale a dire l’80% dell’episcopato, hanno espresso la loro ferma opposizione a questo provvedimento del governo Obama. Immediata anche la reazione della TFP americana, che ha pubblicato sui maggiori periodici del Paese il manifesto: “Confrontando la persecuzione religiosa in America: né apostasia né servitù!”. Potete leggerlo nel link: http://www.tfp.org/tfp-home/catholic-perspective/confronting-religious-persecution-in-america-neither-apostasy-nor-dhimmitude.html 



TFP partecipa alla Marcia per la Vita
di Palermo


Organizzata dal Forum Vita Famiglia Educazione, che annovera ben 46 associazioni, tra cui la TFP italiana, si è tenuta a Palermo la 2a  Marcia per la Vita. Partendo da piazza Croci, i manifestanti hanno percorso la centralissima via Libertà fino al Teatro Massimo, illuminato a festa. Fuori dal programma ufficiale, al termine della Marcia si è celebrata la Santa Messa nella chiesa di Sant’Ignazio all’Olivella, totalmente gremita soprattutto di giovani. 
“Questa manifestazione - dichiara Diego Torre portavoce del Forum - è la dimostrazione che anche a Palermo esiste un vasto  movimento pro-life trasversale. Continueremo a sensibilizzare le istituzioni affinché legiferino in favore della vita, dal concepimento alla morte naturale, rifiutando ogni forma di aborto ed eutanasia”. 
Così Palermo si situa in un complessivo movimento mondiale di “marce”, come quelle di Berlino, Dublino, Bucarest, Budapest, Bruxelles, Washington e San Francisco, Aia, Parigi e le 80 che sino al 2011 si sono tenute sparse per la Spagna. In quasi tutte, la presenza delle varie TFP con i loro caratteristici stendardi vermigli, segnava la continuità dell’impegno lasciatoci in eredità dal prof. Plinio Corrêa de Oliveira.


Chiavi di lettura

La magistrale opera del Prof. Plinio Corrêa de Oliveira, “Rivoluzione e Contro-Rivoluzione” fornisce oculate chiavi di lettura per capire i diversi aspetti del processo rivoluzionario in corso, nonché le indicazioni per una sapiente reazione controrivoluzionaria. Applichiamo quindi un brano di RCR a una realtà attuale.


Modernità e integrità della Contro-Rivoluzione

La modernità della Contro-Rivoluzione non consiste nel chiudere gli occhi né nello scendere a patti, sia pure in proporzioni insignificanti, con la Rivoluzione. Al contrario, consiste nel conoscerla nella sua essenza invariabile e nei suoi così rilevanti elementi accidentali contemporanei, per combatterla in questi e in quella, con intelligenza, con astuzia, in modo organizzato, con tutti i mezzi leciti e utilizzando la collaborazione di tutti i figli della luce. (R-CR, Parte II, Cap. I, 4)

Nessun commento:

Posta un commento