San Filippo Neri visse in Italia nel XVI secolo. Fondò, non propriamente un ordine religioso, ma un’opera che si chiamava Oratorio: gruppi di sacerdoti che vivevano insieme. Non facevano i tre voti - di povertà, ubbidienza e castità - ma si sottomettevano ad una certa regola in comune. Egli era un grande oratore sacro, ed esimio teologo. Aveva una conoscenza eccellente della dottrina cattolica.
Quest’opera che San Filippo Neri fondò si sparse in Europa, essendo pure molto perseguitata. Perché?
Ciò è dovuto al fatto che una buona parte del clero del suo tempo antipatizzava l’eccellente orientamento spirituale che il santo elargiva ai sacerdoti e, per mezzo di loro, ai giovani che cercavano i preti cosiddetti oratoriani.
Una delle grandi figure dell’Oratorio, nei tempi più prossimi ai nostri, fu il famoso Padre Faber, un inglese convertito dall’anglicanesimo, che si battè magnificamente contro i protestanti; e fu anche un grande propagatore dell’opera di San Luigi Maria Grignion da Montfort.
Qual’era l’accusa che lanciavano contro San Filippo Neri? Dicevano che aveva fondato una setta! Si vede, così, che nulla di nuovo capita in questo mondo...
Questo dipinto rappresenta San Filippo Neri già anziano, con la barba interamente bianca, le sopracciglia nere, con una fisionomia di un uomo che ha lottato molto e che si trova ancora in pieno combattimento. Sta guardando attento e diffidente verso un avversario che noi non vediamo. Si direbbe che sta avvertendo il formarsi di un complotto ad una certa distanza, e che sta pensando all’argomentazione e allo sgambetto che applicherà contro il nemico.
Il carattere combattivo è evidente, non tanto nello sguardo - che è molto vigilante e battagliero - quanto nella forma aggrondata delle sopracciglia. Infatti, così come un combattente rimane marcato dalle caratteristiche della guerra, si direbbe che, dal tanto increspare le sopracciglia, queste avessero assunto i lineamenti delle sue profonde preoccupazioni. Tuttavia, se lo sguardo è vigilante, tutto l’atteggiamento del viso è placido. È la saldezza del guerriero cattolico dotato di coraggio.
(Plinio Corrêa de Oliveira, 17 Gennaio 1986 - Catolicismo, Marzo 2003)
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