(Fidel Castro - Paris Match, 1994)
Il presidente (Chavez ndr) ha espresso parole forti contro Mons. Roberto Lücker, Arcivescovo di Coro. Ha detto che il prelato non andrà in cielo ma "all’inferno". "Va ad aspettarmi all’inferno. Mons. Lücker andrà all’inferno". (…) L’ha accusato d’essere un "oligarca" e di "calpestare" la figura del Capo dello Stato. "Che Dio lo perdoni”.
(…) "Giuro su Cristo, il più grande socialista della storia", ha detto Chávez aggiungendo "Patria, socialismo o morte. Lo giuro". (...) non ho il minimo dubbio sul fatto che questa è la salvezza e la redenzione del nostro popolo". "L'uguaglianza è impossibile sotto il capitalismo, è possibile solo nel socialismo”.
XI. Allo scioglimento della questione operaia possono contribuir molto i capitalisti e gli operai medesimi con istituzioni ordinate a porgere opportuni soccorsi ai bisognosi, e ad avvicinare ed unire le due classi fra loro. Tali sono le società di mutuo soccorso; le molteplici assicurazioni private; i patronati per i fanciulli, e sopra tutto le corporazioni di arti e mestieri
IV. L’uomo ha sui beni della terra non solo il semplice uso, come i bruti; ma sì ancora il diritto di proprietà stabile: né soltanto proprietà di quelle cose, che si consumano usandole; ma eziandio di quelle cui l’uso non consuma.
V. È diritto ineccepibile di natura la proprietà privata, frutto di lavoro o d’industria, ovvero di altrui cessione o donazione; e ciascuno può ragionevolmente disporne come a lui pare.
(San Pio X – Motu proprio Fin dalla prima)
Sul Papa, in occasione della revisione del Concordato nel 2010, il Presidente Chavez disse: “È il capo di Stato del Vaticano, non l’ambasciatore di Cristo sulla terra: Cristo non ha bisogno di ambasciatori, Cristo è nel popolo e tra quelli che lottano per la giustizia e la libertà degli umili”.
Mons. Roberto Lücker León, Arcivescovo di Coro, ha spiegato che l’obiettivo del Presidente è squalificare la Chiesa come voce critica. (…) In una intervista radiofonica, Mons. Lückert ha risposto con calma, sottolineando che le dichiarazioni di Chávez “parlano molto più di lui stesso che dei suoi nemici”, e ha lamentato che il Presidente desiderasse “vedere tutte le istituzioni sottomesse e adulandolo”. (Caracas, 11-I-2007) (ACI)
[…] Infatti, insegnando e professando il funestissimo errore del Comunismo e del Socialismo (…) non cessano mai con modi totalmente nefandi di vessare l’uno e l’altro Clero (…) […] Altri poi, rinnovando le prave e tante volte condannate affermazioni dei novatori, ardiscono con rilevante impudenza sottomettere all’arbitrio dell’autorità civile la suprema autorità della Chiesa e di questa Sede Apostolica, ad essa affidata da Cristo Signore, e di negare alla Chiesa e alla Sede Apostolica tutti i diritti che a loro appartengono intorno alle cose che si riferiscono all’ordine esterno. Infatti costoro non si vergognano di affermare che "le leggi della Chiesa non obbligano in coscienza se non quando vengono promulgate dal potere civile; che gli atti e i decreti dei Romani Pontefici relativi alla Religione e alla Chiesa hanno bisogno della sanzione e dell’approvazione, o almeno dell’assenso, del Potere civile (…)
(San Pio X – Enciclica Quanta Cura)
Altri brani pontifici contro socialismo e comunismo
“Sebbene i Socialisti, abusando dello stesso Vangelo per ingannare gl’incauti, abbiano il costume di travisarlo secondo i loro intendimenti, tuttavia è tanta la discordanza delle loro perverse opinioni dalla purissima dottrina di Cristo, che non se ne può immaginare una maggiore (…).
Costoro invero non smettono di blaterare (…) che tutti gli uomini sono per natura uguali fra loro, e quindi sostengono non doversi prestare alle autorità né onore, né riverenza, né obbedire alle leggi se non forse a quelle redatte a loro piacimento. (…) Tuttavia l’ineguaglianza di diritti e di potestà proviene dall’Autore medesimo della natura (…)
(Leone XIII - Enciclica Quod apostolici muneris)
La ricercata concordia fra i popoli deve essere promossa sempre più fra le classi sociali. Se ciò non avviene, possono di conseguenza risultarne odi e dissensi, come quelli che già vediamo; ne deriveranno perturbazioni, rivoluzioni ed a volte massacri, nonché la diminuzione progressiva della ricchezza e le crisi che colpiscono l'economia pubblica e privata. (...)
Chi osa dunque negare la diversità delle classi sociali, contraddice l'ordine stesso della natura, e anche quelli che si oppongono a questa collaborazione amichevole e necessaria fra le classi cercano, senz'altro, di perturbare e dividere la società, a danno del bene pubblico e privato. (...) È vero che tutte le classi e tutte le categorie di cittadini possono difendere i propri diritti, purché lo facciano nella legalità e senza violenza, nel rispetto dei diritti altrui, inviolabili quanto i loro. Tutti sono fratelli; è dunque necessario che tutte le questioni si risolvano amichevolmente, con fraterna e mutua carità».
(Giovanni XXIII - Enciclica Ad Petri Cathedram)
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