I giorni del dominio dell'empietà sono contati
La Chiesa è il centro della storia
[…] La Chiesa è, nei piani di Dio, il centro della Storia. È la Sposa Mistica di Cristo, che Egli ama con un amore unico e perfetto, e alla quale volle sottomettere ogni creatura. È chiaro che lo Sposo non abbandona mai la Sposa, e che è sommamente sollecito della sua gloria. Quindi, nella misura in cui il suo elemento umano si mantiene fedele a Nostro Signore Gesù Cristo, la Chiesa non ha nulla da temere. Persino le maggiori persecuzioni serviranno alla sua gloria. E le più insigni onorificenze e i momenti di maggiore prosperità non affievoliranno nel popolo fedele il senso del dovere e l'amore alla Croce. Questo sul piano spirituale.
D’altro canto, sul piano temporale, se gli uomini apriranno la loro anima all'influenza della Chiesa, gli sarà aperta la via a tutte le prosperità e grandezze. Se invece defezioneranno, si esporranno a tutte le catastrofi ed abominazioni. Per un popolo che arriva ad appartenere al grembo della Chiesa, vi è un solo ordine normale, cioè la Civiltà Cristiana. E questa Civiltà Cristiana, superiore a tutte le altre, ha come principio vitale la religione cattolica.
Le condizioni per una Chiesa fiorente
A sua volta, sono tre le condizioni per una Chiesa fiorente, tanto essenziali da superare tutte le altre. Ne ho già parlato molto, ma non sarà mai sufficiente insistere.
Anzitutto, vi è la devozione eucaristica. Nostro Signore presente nel Santissimo Sacramento è il sole della Chiesa. Da Lui ci vengono tutte le grazie. Ma queste devono passare attraverso Maria, poiché Ella è la Mediatrice Universale, per mezzo della Quale andiamo da Gesù, e per la Quale Gesù viene a noi. La devozione mariana intensa, luminosa, filiale è, quindi, la seconda condizione per la fioritura della virtù. Se Nostro Signore nel Santissimo Sacramento è presente, ma non ci parla, la sua voce arriva mediante il Sommo Pontefice. Di conseguenza, la docilità al Successore di San Pietro è il frutto proprio e logico della devozione alla Sacra Eucaristia e alla Madonna.
Dunque, quando queste tre devozioni fioriscono, prima o poi la Chiesa trionfa. E, a contrario sensu, quando esse sono in declino, prima o poi la Civiltà Cristiana decade.
Il nemico, più forte che mai
[…] Ma, ci si potrebbe domandare, che risultato ne derivò per la lotta della Chiesa contro i suoi avversari esterni? Non si direbbe che il nemico è più forte che mai, e che ci avviciniamo a quell'era, da tanti secoli sognata dagli illuministi, di un naturalismo scientifico crudo e integrale, dominato dalla tecnica materialista; di una repubblica universale ferocemente ugualitaria, di ispirazione più o meno filantropica e umanitaria, dal cui ambiente viene eliminato ogni residuo di religione soprannaturale? Non si tratta forse di Comunismo, non è forse verso questo pericolo che slitta la società occidentale stessa, apparentemente anticomunista, ma che in fondo anch'essa si avvia alla realizzazione di questo "ideale"?
Il mondo intero geme nelle tenebre e nel dolore
È proprio così. Questo pericolo incombe persino più di quanto immaginiamo. Ma nessuno prende in considerazione un fatto di importanza primaria. Ed è che il mondo, mentre si dispone ad essere plasmato secondo questo nefasto disegno, cade sempre più preda di un profondo, immenso, indescrivibile disagio. È un malessere molte volte inconscio, che si presenta vago e indefinito persino quando se ne è consapevoli, ma che nessuno oserebbe contestare. Si direbbe che l'intera umanità sta subendo violenza, come se venisse sospinta in uno stampo inadeguato alla sua misura, e che tutte le sue fibre sane si deformano e resistono. Vi è un'immensa brama di qualcos'altro, che ancora non si sa cos'è. Come sia, c'è un fatto nuovo da quando ebbe inizio, nel secolo XV, il declino della Civiltà Cristiana: il mondo intero geme nelle tenebre e nel dolore, precisamente come il figliol prodigo quando giunse agli estremi della vergogna e della miseria, lontano dal focolare paterno. Nel momento stesso in cui l'iniquità sembra trionfare, c'è qualcosa di vano nella sua apparente vittoria.
L'esperienza ci mostra che da un simile malcontento nascono le grandi sorprese della Storia. Man mano che le deformazioni si accentueranno, si acuirà il malessere. Chi mai potrà dire quali magnifici sussulti ne potranno scaturire? Nell'estremo del peccato sta molte volte, per il peccatore, l'ora della misericordia divina…
Quindi, questo sano e promettente malessere è, secondo me, un frutto del risorgimento della tempra cattolica dovuta ai grandi avvenimenti che ho già descritto; un risorgimento che si ripercuote in maniera favorevole su quel che rimane come residuo di vita e di salute in tutte le aree culturali del mondo.
La grande conversione
Fu certamente un grande momento, nella vita del figliol prodigo, quello in cui il suo spirito appannato dal vizio acquisì una nuova lucidità, e la sua volontà un nuovo vigore, nel meditare sulla situazione miserabile in cui era caduto e su tutti gli scellerati errori che l'avevano condotto fuori della casa paterna. Toccato dalla grazia, si trovò più chiaramente che mai dinanzi alla grande alternativa: o pentirsi e ritornare, oppure perseverare nell'errore ed accettare le sue conseguenze sino al più tragico finale. Tutto ciò che di buono un'educazione retta aveva seminato in lui, rinasceva meravigliosamente in quel provvidenziale istante. Mentre, di contro, la tirannia delle cattive abitudini faceva sentire tutto il suo peso, più atroce che mai. Ci fu allora lo scontro interno. Egli scelse il bene. E il resto della storia lo conosciamo dal Vangelo.
Non ci staremo forse avvicinando a quel momento? Tutte le grazie accumulate dall'umanità peccatrice con questa rinascita di devozione alla Sacra Eucaristia, alla Madonna e al Papa non produrranno, precisamente nei momenti tragici di una crisi apocalittica che pare inevitabile, la grande conversione?
La lezione di Lourdes
Il futuro lo conosce solo Dio. Tuttavia, a noi, uomini, è lecito ipotizzarlo secondo le regole della probabilità.
Stiamo vivendo una terribile ora di castighi. Ma questa può essere pure una magnifica ora di misericordia, a condizione di rivolgere lo sguardo a Maria, Stella del Mare, che ci guida in mezzo alle tempeste. Nell’arco di cento anni, mossa dalla compassione verso l'umanità peccatrice, la Madonna ci sta ottenendo i più strepitosi miracoli. Questa compassione si sarà esaurita? Avranno forse fine le misericordie di una Madre, anzi, la migliore delle madri? Chi oserebbe affermarlo? Se qualcuno dubitasse, Lourdes gli servirebbe da ammirevole lezione di fiducia. La Vergine Santissima dovrà soccorrerci.
Lourdes e Fatima
Dovrà soccorrerci. Un'espressione in parte vera e in parte falsa. Poiché, infatti, Lei ha già cominciato a soccorrerci. La definizione dei dogmi dell'Immacolata Concezione e dell'infallibilità papale, il rinnovamento della devozione eucaristica hanno il loro seguito nei fasti mariani dei pontificati successivi a San Pio X. La Madonna apparve a Fatima sotto Benedetto XV e precisamente nel giorno in cui Pio XII era consacrato vescovo, il 13 maggio del 1917, ci fu la prima apparizione. Sotto Pio XI, il messaggio di Fatima si diffuse dolcemente, ma decisamente, per tutta la terra. In quella stessa occasione, il 75° anniversario delle apparizioni di Lourdes fu commemorato dal Sommo Pontefice con notevole giubilo, per il tramite del suo legato alle celebrazioni, l'allora Cardinale Pacelli. Il pontificato di Pio XII passò alla storia per la sua definizione del dogma dell'Assunzione e per l'Incoronazione della Madonna come Regina del Mondo. Durante quel pontificato, il Cardinale Masella, tanto caro ai brasiliani, a nome del Papa Pio XII incoronò la statua della Santissima Vergine a Fatima.
Sono luci che, dalla grotta di Massabielle (Lourdes) alla Cova da Iria (Fatima), costituiscono una brillante collana di eventi.
Il Regno del Cuore Immacolato di Maria
Questo articolo si ferma a Fatima. Nelle sue apparizioni la Madonna prospettò perfettamente l'alternativa. O ci convertiamo, oppure si abbatterà un tremendo castigo. Ma, infine, nel mondo sarà instaurato il Regno del Cuore Immacolato. In altri termini, in qualsiasi modo, con maggiori o minori sofferenze per gli uomini, il Cuore di Maria trionferà. Il che vuol dire, insomma, che in sintonia con il Messaggio di Fatima, i giorni del dominio dell'empietà sono contati.
Plinio Corrêa de Oliveira
(“Catolicismo”, febbraio 1958 – “Primeiro marco do ressurgimento contra-revolucionário”)
(I grassetti sono nostri)
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(*) Manè, Thecel, Phares...
Il profeta Daniele
(Aleijadinho, scultore brasiliano del ‘700)
Il profeta Daniele diede prova dello spirito di sapienza nello svelare il senso delle enigmatiche parole Manè, Thecel, Phares nella cena di Baltassar, il quale nella lunga assenza di suo padre Nabonide, ne teneva le veci a Babilonia: questa cena di gala con tutti i principi e dignitari di corte, con le mogli e concubine, era un affronto alla religione dei giudei, in quanto in essa si faceva uso dei vasi sacri del Tempio di Gerusalemme.
L'orgia si arrestò, però, alla vista della mano misteriosa che scriveva sul muro segni ignoti.
I sapienti, magi e indovini, chiamati dal re, non furono capaci di decifrare la scrittura. Allora, su consiglio della regina, fu introdotto il profeta Daniele, che dopo aver rifiutato i sommi onori e i regali che il re gli prometteva, lesse e interpretò le fatidiche parole. “Manè: Dio ha contato sei giorni del tuo regno e gli ha posto termine. Thecel: tu sei stato pesato sulla bilancia e sei stato trovato scarso. Phares: è stato diviso il tuo regno, ed è stato dato ai Medi e ai Persiani”.
Era la sentenza di Dio sulla fine di Baltassar e del suo impero, che si compì quella stessa notte, subentrando l'impero persiano a quello babilonese.
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