Non dimentichiamo mai che, nella religione cattolica, niente, ma
assolutamente niente si fa senza l’amore. Perfino le severità imposte dalle
esigenze della carità, devono essere esercitate con l’occhio rivolto ai limiti
che le circoscrivono.
Chiudiamo con le parole di Papa Pio XI, che ci mostra qual è questa
irradiazione di amore che dovrà salvare il mondo:
“Il nostro predecessore di venerata memoria, Leone XIII, nella sua Lettera
Enciclica ‘Annum Sacrum’ osservando la meravigliosa opportunità del culto al
Cuore Sacratissimo di Gesù, non dubitò di affermare:
“Quando la Chiesa nascente era oppressa dal giogo dei Cesari, apparve in
cielo al giovine imperatore una croce, auspice e in pari tempo autrice della
splendida vittoria che seguì immediatamente. Ecco che oggi si offre ai nostri
sguardi un altro consolantissimo e divinissimo segno: il Cuore Sacratissimo di
Gesù, sormontato dalla croce, rilucente di splendidissimo candore tra le
fiamme. In esso sono da collocarsi tutte le speranze, da esso è da implorare ed
attendere la salvezza dell’umanità”. (Enciclica «Redemptor
Miserentissimus», 8 maggio 1928).
Oggi si parla tanto di “era nuova”, “tempi nuovi”, “ordine nuovo” e via
dicendo. Lo vogliano o no i nostri avversari, la vera “era nuova” sarà quella
del regno del Sacro Cuore di Gesù, sotto la cui dolcissima influenza il mondo
troverà l’unica via di salvezza.
Adoriamo questo Sacro Cuore, presentato dall’iconografia cattolica con la
croce del sacrificio, della lotta, del combattimento, dell’austerità,
attecchendo le sue radici nel più perfetto dei cuori, e illuminata dalle fiamme
purificatrici e abbaglianti dell’amore.
Plinio Corrêa de Oliveira
(«Em defesa da Ação Católica», Editora Ave Maria, São Paulo, 1943, p. 363)
Belíssimos! O artigo e as fotos do Sagrado Coração de Jesus!
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