Il Beato Angelico è il miglior pittore
degli angeli che io conosca. Egli rappresenta gli angeli in corpo umano come
creature risplendenti di grazia. I suoi corpi angelici hanno una trasparenza, una freschezza, una bellezza che il corpo umano non ha.
Sono creature senza peccato originale.
Le sue figure superano il sesso. Hanno un’anima così pulita e onesta, che sono pronti a qualsiasi atto di virtù. Così forti che sono pronti a qualsiasi
atto di governo. Così guerrieri
che sono pronti a qualsiasi battaglia. E, allo stesso tempo, sono molto pacifici. Tutti i contrasti si
ritrovano in una sintesi magnifica.
È evidente che Fra Angelico avesse un
grande talento. Egli, però, fu chiamato dalla Provvidenza per una forma di
produzione artistica in cui il semplice talento non bastava. Egli riuscì, come
nessun altro, a dare una forma
artistica al soprannaturale. Dipingere le cose naturali suppone talento.
Riuscire, però, a cogliere il riflesso sottile, impalpabile, dell’azione della
grazia nelle fisionomie, dipingere
cioè la santità provocata dalla grazia,
è qualcosa di straordinario. Ed è proprio ciò che il Beato Angelico
fece.
Osservate i suoi angeli. È qualcosa di
imponderabile, ma si direbbe che, non solo nella loro fisionomia, ma in tutto
il loro portamento, e nei colori degli abiti, traspare una sorta di una purezza
soprannaturale che non è la castità comune. Vi è qualcosa come un
superiore equilibro dell’anima, una serenità, una pulizia interiore, che
mostra una purezza trascendentale, che non è semplicemente la negazione
dell’impurità, bensì la proclamazione della temperanza totale, con molta
elevazione di spirito. Nel fondo dello sguardo di questi angeli si
intravede un riflesso della grazia che nessun artista, nemmeno il più bravo,
riuscirebbe a dipingere se non fosse egli stesso un santo. Nello sguardo di questi angeli vediamo un
riflesso di Dio. Essi mi ricordano il brano conclusivo della Divina
Commedia in cui, dopo aver raggiunto l’apice del Paradiso, Dante scorge nello
sguardo della Madonna un barlume della luce divina.
Plinio Corrêa de Oliveira
Sala del Regno di Maria (Brasile)
Quattro copie degli angeli del Beato Angelico
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