Il protettore di qualcosa è, in qualche modo, un simbolo di ciò che viene protetto. Consideriamo, ad esempio, il guardiano della regina [d’Inghilterra Elisabetta II]. Questa persona, in qualche modo, porta in sé qualcosa della regalità della regina; è un onore essere il guardiano della regina! Per essere guardiani della regina vengono scelti gli individui più capaci, quelli che hanno manifestato più coraggio, coloro che nelle battaglie diedero prova di maggior dedicazione alla corona inglese. Questi sono invitati ad essere i guardiani della regina.
Ebbene, se è un onore essere guardiano della regina, se è un onore esserlo del Papa, quale onore è, dunque, essere guardiano della Santa Chiesa Cattolica! Fatta eccezione della Madonna che è Madre della Chiesa, nessuno può paragonarsi alla Chiesa Cattolica. Nemmeno qualsiasi angelo o tutti i santi, considerato ognuno di loro separatamente, hanno la dignità della Chiesa Cattolica. Perché la Chiesa racchiude tutti i santi, è Lei stessa la fonte della loro santità e, pertanto, un santo non può mai avere una dignità pari a quella della Chiesa Cattolica.
La levatura morale dello sposo della Madonna e Padre putativo del Bambino Gesù …
Figuriamoci, dunque, che cos’è il santo Patrono della Chiesa Cattolica! Egli dev’essere qualcosa di così elevato, di talmente eccelso che, per così dire, dev’essere il riflesso della Chiesa di cui è il custode! Per esserLe proporzionato, deve avere il riflesso della Chiesa di cui è tutore.
Vada considerato che la levatura spirituale di San Giuseppe – in quanto conforme allo spirito della Chiesa Cattolica, in quanto modello prototipico e magnifico della mentalità, delle dottrine, dello spirito della Chiesa Cattolica – può essere valutata soltanto secondo quest’altro criterio: il fatto che Egli è lo Sposo della Madonna e, quindi, proporzionato a Lei; è il Padre putativo del Bambino Gesù, e, quindi, proporzionato a Lui!
Se vogliamo avere una idea dell’anima di San Giuseppe, dello spirito di San Giuseppe, si dovrebbe immaginare tutto ciò che si pensa della Chiesa Cattolica, tutta la grandezza della Chiesa, tutta la sua semplicità, tutta la sua dignità, tutta la sua affabilità, tutta la sua sapienza, tutta la sua immensità, tutto quel che si potrebbe dire della Chiesa Cattolica e immaginare tutto ciò realizzato in un uomo! Avremmo, allora, la fisionomia morale di San Giuseppe!
Dunque, dobbiamo almeno immaginare il profilo morale di questo santo: la castità di San Giuseppe, la sua purezza illibata. E dobbiamo avvicinarci rispettosamente a Lui e chiedergli che ci conceda quel che tanto desideriamo ricevere.
Cosa chiedere a San Giuseppe nella sua festa?
Ognuno si chieda – in un breve esame di coscienza – quale grazia vorrebbe chiedere a San Giuseppe in occasione della festa odierna. La prima tra le grazie da chiedere sarebbe la devozione alla Madonna; un’altra, sarebbe di riflettere tanto bene lo spirito della Chiesa Cattolica quanto stabilito nei disegni della Provvidenza quando ci ha creato e ci ha conferito il santo Battesimo; possiamo anche chiedere la purezza, la modestia… possiamo chiedere ogni cosa. Possiamo scegliere una singola cosa o chiederle tutte insieme. A volte è bene chiedere una sola cosa, se la grazia ci porta a chiederne solo una. A volte è bene chiedere tutto, perché vi sono momenti in cui la grazia ci porta ad essere audaci e chiedere molte cose allo stesso tempo.
Oggi, dunque, nella festa di San Giuseppe, secondo il movimento della grazia interiore in ciascuno di noi, dobbiamo chiederGli qualcosa. E se non sappiamo bene cosa chiedere, dobbiamo dirgli: “Mio buon San Giuseppe, datemi Voi quello di cui ho bisogno…visto che non so cosa mi conviene”. Credo che, dal più alto dei Cieli, sorriderà e ci concederà, benevolente, una grazia molto ben scelta. E con ciò concludiamo invocando San Giuseppe. (19 marzo 1969)
(Plinio Corrêa de Oliveira)
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