giovedì 26 settembre 2013

Tensione e distensione nelle sembianze di un Santo

Nei giardini del Vaticano, il Papa S. Pio X accoglie delle visite distinte, che gli porgono i loro omaggi. Il corpo del Papa è verticale e vigoroso nonostante gli anni, da un’impressione di ascesi e di fermezza, ma qualcosa nella sua persona, soprattutto la fisionomia tranquilla, esprime riposo e distensione. Sono momenti di riposo ed il Santo sta passeggiando.


Il sorriso affabile, quasi affettuoso, il gesto del braccio che si stende, della mano che si apre, esprimono un’accoglienza franca e paterna. In tutti i circostanti si nota l’effetto della presenza del Pontefice: molto rispetto, che non esclude una soave e naturale allegria. Il riposo di un Santo, però, non è mai dimenticanza dei suoi doveri. Si nota quanto è attento e penetrante lo sguardo con cui il Pontefice considera la vista che lo sta salutando. San Pio X era un eccellente psicologo, e molte delle persone che parlavano con Lui avevano l’impressione che leggesse i loro cuori.




Consideriamo il secondo cliché. Lo sguardo dice tutto. Saldo, sereno, lucido sembra scrutare con impressionante nitidezza, con dolore, ma con coraggio un orizzonte molto profondo pieno di pesanti nuvole. Si percepisce ciò che avviene nella sua anima come in quella di un capitano, attonito con la massa della bufera che si avvicina, ma disposto a proseguire intrepidamente nella rotta tracciata. Questa risoluzione del Papa Santo la si nota d'altronde in tutto il suo essere: anche qui, il corpo verticale e forte da una viva impressione di risolutezza malgrado l’età. 
Quanto sia grande il fardello delle preoccupazioni, lo dice il capo un po’ pendente, il corpo quasi impercettibilmente arcuato. Il Papa sembra attingere l’apice del suo Calvario. Ha l’anima amareggiata dai peccati del mondo, e vede in lontananza i castighi che si accumulano all’orizzonte.
È la Guerra Mondiale che si avvicina, con il suo corteo di disastri materiali e morali, le rovine politiche, sociali, economiche e principalmente religiose del dopo guerra. Ma tutto il suo stato d’animo è di chi conserva una grande pace interiore : ecce in pace amaritudo mea amarissima

Plinio Corrêa de Oliveira – “Catolicismo”, Novembre 1954

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