Una lettera del Dottor Plinio a sua madre, Dona Lucilia,…
…e il nostro filiale dovere di pubblicarne
il paragrafo più espressivo,
in cui addita il pericolo del progressismo nella Chiesa
Roma, Ottobre 1962
Lei ben capirà, Amore mio, quanto mi pesa lasciarla, anche se per soli 15 a 20 giorni. Stia certa che mai farei questo viaggio per piacere. Però, ancora una volta, la Religione viene sopra ogni cosa.
Ebbene, succede che, da un lato, l’assedio dei nemici esterni della Chiesa non è mai stato così incalzante, ed anche non è mai stata così generale, articolata e audace l’azione dei suoi nemici interni. Da un altro lato, so bene che posso prestare servizi molto utili per sostenere l’edificio della Cristianità. Lei capisce bene, Queridinha [Piccola amata], che non potrei mai, per nessun motivo, rinunciare a prestare questo servizio alla Chiesa, a cui ho dedicato la mia vita, in un’ora storica tanto triste quasi quanto la Morte di Nostro Signore.
Dottor Plinio all’entrata
della sede del Consiglio Nazionale della TFP,
in via Pará, Brasile
(I grassetti sono nostri)
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