Lo scoiattolo è un giocattolino che Dio creò per l’uomo. Per farlo sorridere e rimanere rapito. Una meraviglia di delicatezza, di leggerezza! Un sorriso di Dio, che porta l’uomo a sorridere!
Quella bella coda dello scoiattolo gli conferisce più o meno il profilo di una teiera o di una caffettiera con un bel manico ad ansa, che è una vera bellezza, e dei movimenti incantevoli.
Nell’emisfero nord, durante l’inverno, gli scoiattoli vanno a mangiare per abitudine sui davanzali delle finestre di chi gli mette dei bruscolini per cibarli; commestibili come nocciole, noci, mandorle ecc. Trovandosi davanti a queste ghiottonerie, scelgono prima quel che ritengono migliore.
È incantevole osservare il loro grazioso comportamento, quando scrutano per vedere se la gente ha messo i bruscolini sulla finestra e come, quando non ci sono, si mettono a bussare sul vetro con le loro zampine.
In tutto ciò, gli uomini contemplano una meraviglia di Dio, che creò questi esseri per farli sorridere in mezzo a tante altre cose che invece li preoccupano. Lo stesso Dio che Si incarnò, che soffrì quella terribile morte, e che ci chiede di avere quei Suoi dolori ripetutamente nel pensiero, è il Dio che creò gli scoiattoli per farci sorridere.
Nella liturgia della Settimana Santa si canta lo “Stabat Mater” dicendo: Fac me tecum pie flere, crucifixo condolere, donec ego vixero (Fammi piangere di pietà con te, e provare compassione del Crocifisso finché avrò vita). Nel farci contemplare la Sacra Passione, Dio vuole che le nostre anime piangano, con la delicatezza che è un attributo proprio di Dio; ma, allo stesso tempo, Egli vuole che esse sorridano. Quindi, dopo il magnifico e fastoso esempio della sua Morte, Egli ci dice: “Figlio mio, adesso fermati un po’, sorridi in modo salutare e retto. Guarda lo scoiattolo, vedi come è carino…Guarda pure la formica nel formicaio, vedi come è diligente…Guarda il nido del passerotto come è grazioso…”.
Plinio Corrêa de Oliveira
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