All’epoca dell’episodio che commenterò, Guglielmo II* era ancora principe
ereditario del Reich tedesco. Nei decenni antecedenti alla Prima guerra
mondiale, la Germania fu in larga misura modellata dal Kaiser, tipo umano del
nobile moderno, erede di una lunga storia ma allo stesso tempo perfettamente
adattato al nuovo mondo industriale.
Elisabetta, imperatrice dell’Austria-Ungheria, detta Sissi**, moglie di
Francesco Giuseppe, era molto diversa. Lei rappresentava il passato. Quale
sarebbe stato l’effetto di questo passato glorioso sul futuro Kaiser, uomo
eminentemente moderno? In altre parole, come sarebbe stata vista la Tradizione
da un uomo più povero di tradizione di fronte a una persona più ricca in questo
senso?
La questione è molto interessante, non solo per capire come si tramanda la
Tradizione all’interno di una famiglia, ma anche per capire come avviene
l’irradiazione della nobiltà, come tipo umano, nel corpo sociale.
Nelle sue «Memorie», il Kaiser così descrive un incontro con l’Imperatrice
Sissi:
“Un ricordo dell’Imperatrice è rimasto indelebile nella mia memoria. Un
giorno, la grande dama è venuta a prendere il tè a casa di mia madre, a
Hetzendorf. Io ero nella mia camera, impegnato a scrivere il mio Diario. Mia
madre mi fece chiamare in giardino, dove passeggiava con l’Imperatrice.
L’Imperatrice mi salutò con la sua consueta delicata gentilezza. Mia madre mi
ordinò di reggere la lunga coda del vestito di Sua Maestà. Accettai con
entusiasmo questo soave servizio di paggetto, ammirando estasiato le belle
maniere, piene di dignità, e il magnifico portamento che contraddistingueva
l’Imperatrice.
“Lei eseguiva con estrema precisione tutte le esigenze del protocollo della
Corte: non si sedeva, ma si posava maestosamente; non si alzava, ma si elevava;
non camminava, ma avanzava con dignità. Questo è il miglior modo per descrivere
lo splendido ritmo che segnava ogni movimento della bella Sovrana”.
Notate anzitutto una caratteristica essenziale della vera nobiltà: una
“consueta delicata gentilezza”, cioè raffinata non solo in certe occasioni, ma
d’abitudine. Vedete poi la gerarchia. Quando la Kaiserin ordinò al figlio di
portare la coda dell’Imperatrice, costui obbedì senza indugio. Nel suo palazzo,
la Kaiserin aveva a disposizione decine di valletti che avrebbero potuto
eseguire questo servizio. Ma era tale il rispetto per l’Imperatrice
dell’Austria-Ungheria, che lei volle chiederlo al proprio figlio.
Un altro aspetto della gerarchia: la gioia nel servire. Lungi dal sentirsi
diminuito, il Principe ereditario prese quell’incarico come un “soave servizio
di paggetto”, ammirando la dignità e il magnifico portamento dell’Imperatrice.
Il vero nobile dev’essere così. Tutto ciò che Guglielmo ammirò in Sissi era un
prezioso distillato di secoli di cerimoniale di Corte.
Il linguaggio del Kaiser è molto ricco e riflette la sostanza di ciò che
egli osservava. Notate come egli descrive i movimenti dell’Imperatrice: “Non
si sedeva, ma si posava maestosamente; non si alzava, ma si elevava; non
camminava, ma avanzava con dignità”.
Questo episodio mostra come l’Imperatrice Sissi esercitasse un’azione molto
profonda sull’educazione di un intero popolo. Un’azione possibile solo perché
ella rappresentava una dinastia millenaria che aveva innalzato tutto al suo più
alto livello.
Plinio
Corrêa de Oliveira - "Catolicismo",
Giugno 2015
(Senza revisione dell'autore)
_________________________
Note:
(*)
Frederico Guglielmo Victor Alberto di Hohenzollern (1859–1941).
(**)
Elizabetta Amelia Eugenia di Wittelsbach (1837–1898).
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