Non ti sarebbe stato
risparmiato questo supremo affronto, mio Dio. Quel corpo divinamente casto che
la Vergine santissima aveva sempre protetto con le fasce e con le tuniche che
gli confezionava; quel corpo indicibilmente puro doveva restare esposto a tutti
gli sguardi!
Mio Dio, come non supporre che
tu abbia espiato in modo particolare a questo punto i peccati contro la
castità? Il martirio della nudità è enorme per un'anima pura. Vi fu un tempo in
cui, a Cartagine, le cristiane condotte nel circo, dopo aver vinto
miracolosamente le belve, furono dai magistrati sottoposte a un martirio ancora
maggiore, perché furono esposte nude di fronte al pubblico, poiché sapevano che
avrebbero preferito mille volte morire straziate dalle belve. E avevano
ragione. Se così soffrivano le martiri, come soffristi tu, mio Dio?
E se il tuo divino orrore per
l'impurità e per l'impudicizia è tanto grande, con che odio non odi, Signore,
quanti abusano della loro ricchezza per diffondere mode indecenti attraverso
rappresentazioni cinematografiche e teatrali, attraverso riviste e fotografie,
attraverso il cattivo esempio che le classi alte danno alle più modeste? Come
non odi quanti abusano della loro autorità spingendo le dipendenti, le figlie e
perfino le spose a vestire in modo indecoroso per seguire le fantasie del
tempo? Di costoro hai detto nel Vangelo: "Meglio per lui che gli fosse
appesa una macina da somaro al collo, e fosse sommerso nel profondo del mare"
(Mt. 18, 6).
Dà a tutti coloro cui compete
di combattere la moda immorale il coraggio necessario, mio Dio. Ai genitori,
alle madri, agli insegnanti, ai padroni e ai membri delle associazioni
religiose.
Plinio Corrêa de Oliveira
(Dalla
"Via Crucis" pubblicata su "O Legionario" - 1943)
(I grassetti sono nostri)
(I grassetti sono nostri)
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