Nel 1714, San Luigi Maria
Grignion da Montfort scrisse la
«Lettera circolare agli Amici della Croce»,
indirizzata ai membri di
un’associazione laicale di Nantes di cui era ispiratore.
“Siate fortemente uniti nello spirito e nel cuore. Tale vostra unione è di
molto più salda e più temibile contro il mondo e l’inferno, di quanto non lo
siano, per i nemici di uno Stato, le forze esterne di una nazione compatta. I
demoni si uniscono per perdervi; voi unitevi per abbatterli”.
Questo brano mi piace tanto, perché ha un senso profondissimo di saggezza e
di realtà.
San Luigi dice così: se gli Amici della Croce saranno fortemente uniti da
un’unione delle menti e dei cuori – cioè un’unione di princìpi, di spirito e di
volontà – tale unione sarà infinitamente più forte e più formidabile contro il
mondo e il demonio, come lo sarebbe uno Stato che, dovendo affrontare nemici i esterni,
lo facesse meglio in modo compattato anziché per mezzo di singole persone.
Questo santo è vissuto tra la fine del regno di Luigi XIV e i primi anni
della Reggenza di Filippo d’Orléans. L’Europa era spesso in guerra, e quindi
l’immagine di una nazione che invade militarmente un’altra era molto familiare.
Tutti avevano chiara l’idea di un regno ben unito che invade un altro, come
l’espressione stessa del pericolo. Quindi, san Luigi prende quest’immagine per
affermare un principio, che mi è immensamente gradito.
Possiamo immaginare il nemico come un Regno con un re seduto su un trono di
fumo attorniato da una corte orribile: è Satana con i suoi seguaci.
Immaginate, dall’altra parte, un regno dove alcune persone si riuniscono e fanno
insieme un atto di amore intenso, di riparazione importante e di consacrazione
incondizionata alla Madonna, con tutta la loro anima, mosse da una grande
grazia. Io sostengo che questo atto determinerebbe, ipso facto, un contraccolpo
sul Regno del demonio: la sua potenza si offuscherebbe, il suo potere di
comunicazione con i propri seguaci diminuirebbe, i suoi stessi seguaci
avrebbero più difficoltà a comprenderlo e a eseguire i suoi ordini.
Questo accadrebbe a causa di due tipi di fenomeni: in primo luogo un
fattore soprannaturale, infinitamente più prezioso di quello naturale, e cioè
la comunione dei santi. Quando alcune anime si consacrano davvero alla Madonna,
che ha potere su tutte le cose, diminuisce la capacità del demonio di fare il
male. Un tale atto di amore a Dio, per mezzo della Madonna, confonde il
demonio.
I Salmi parlano frequentemente della confusione. Dobbiamo chiedere a Dio di
confondere gli avversari, cioè di offuscare la loro visione, affinché non
sappiano cosa fare. Dobbiamo chiederGli di far cadere sugli avversari la
maledizione della confusione.
Ecco dunque il fattore soprannaturale: la comunione dei santi, per cui le
riparazioni e le azioni generose dei buoni pesano sulla bilancia per eliminare
o ridurre il peso dei peccati.
Vi è anche un fattore naturale. La società umana può essere paragonata a
una rete radiofonica o televisiva. Qui, dove mi trovo, passano tutti i suoni
del mondo. Se io avessi un ricevitore abbastanza potente, potrei raccogliere il
rumore di una foglia morta che il vento sta muovendo in una piazza in Australia.
Il fatto che io non percepisca questo suono non vuol dire che non giunga a me.
Lo stesso accade con la società umana. Vi sono tanti fenomeni che producono
un certo effetto su di me. Vi è una sorta di “porosità universale” della
società umana, un fatto naturale per cui tutto ciò che accade nelle anime
finisce per incidere su tutte le altre anime, anche se non se ne accorgono.
Qualcuno potrebbe obiettare: “Ma Lei
non si rende conto che sta dicendo una sciocchezza, una fantasia?”.
Rispondo: è vero che questo sembra andare contro il buon senso. Allo stesso
modo come, prima che esistesse la radio, andava contro il buon senso dire che
con una piccola scatola io avrei potuto contattare tutti i paesi del mondo. Tanta
gente avrebbe riso, ritenendo che era contro il buon senso. Poi, quando il
fatto si è avverato, questa stessa gente è rimasta basita. Se è così, per
quanto riguarda un fenomeno naturale, perché non può succedere lo stesso con un
fenomeno spirituale?
Il principio che affermo è questo: quando alcuni si uniscono, in un’unione
come dev'essere - attorno alla Croce di Nostro Signore Gesù Cristo, che è il
punto di unione per eccellenza, avendo ai Suoi piedi la Madonna, dalla quale scendono
tutte le grazie - queste grazie passano attraverso di Lei a tutta l’umanità.
Così, cinque anime perfettamente unite attorno alla Croce possono vibrare
un colpo terribile al cuore del covo del demonio. Ed è per questo che io
sostengo che quando Sant’Ignazio riunì i primi discepoli a Parigi, nella cripta
di Montmartre, con lo scopo di formare la Compagnia, questa unione di anime causò
un contraccolpo nei covi dei calvinisti e dei luterani. Fu un fatto naturale
che vibrò un duro colpo a ciò che l’avversario aveva di più essenziale.
Il senso più profondo dell’apostolato: unirsi intorno a un ideale
Ecco, allora, il senso più profondo dell’apostolato degli Amici della
Croce: la presenza di anime entusiaste intorno a un ideale, e unite attorno ad
esso nel massimo grado e modo in cui possano essere unite. Anche se fossero
cinque handicappati, ricoverati in un ospedale e disprezzati da tutti, la loro
unione sarebbe un evento importante nella lotta tra la Rivoluzione e la
Contro-Rivoluzione.
Chi non ha questo in mente, anche nei suoi connotati meramente naturali,
non capisce la lotta fra la Rivoluzione e la Contro-Rivoluzione.
Ecco l’enorme potenziale che abbiamo. Noi siamo stati chiamati ad unirci.
Anche se il mondo ci dovesse eventualmente negare ogni mezzo di azione,
possediamo questo potere semplicemente grazie alla nostra unione. Se fossimo,
per esempio, prigionieri nella Lubyanka, uniti in questo grado staremmo
combattendo il nemico in modo straordinario.
Un piccolo gruppo di amici fortemente uniti alla Croce di Nostro Signore
Gesù Cristo è come un esercito che sta marciando vittoriosamente per
sconfiggere l’avversario.
Nostro Signore dice che il Regno dei cieli è dentro di noi. Non mi ritengo
un esperto in esegesi, ma ho l’impressione che il corollario di questa
affermazione di Gesù sia: la nostra vittoria è dentro di noi. Dunque, siamo ciò
che dobbiamo essere, e la nostra vittoria sarà quasi automatica. Essere ciò che
si deve essere è molto più importante di qualsiasi altra cosa.
La grande battaglia, invisibile e superiore, degli Amici della Croce
In altre occasioni, mi è già capitato di fare il commento seguente: tutti
gli storiografi sono unanimi nel considerare la riforma del Carmelo fatta da
Santa Teresa come uno dei fattori dominanti della Controriforma [del secolo
XVI]. Persino gli storiografi laicisti, che non credono alla comunione dei
santi e studiano esclusivamente i fattori naturali, lo affermano pure.
Dal punto di vista prettamente naturale, fondare un Ordine contemplativo
sembrerebbe un errore strategico madornale, perché toglierebbe dalla vita
attiva quelle religiose che potrebbero essere impegnate in cause concrete, come
ad esempio la lotta contro i protestanti. Invece, stanno rinchiuse dietro a una
griglia e costrette a mantenere il silenzio…Qualcuno potrebbe anche dire che costituisce
quasi un tradimento a favore del protestantesimo.
Quindi, anche gli storici laicisti, che negano il soprannaturale e non
credono alla comunione dei santi, riconoscono, in modo confuso ma molto reale,
l’importanza della riforma carmelitana di Santa Teresa di Gesù. Questo perché,
cinque monache Carmelitane, “seppellite” in un Carmelo, possono vibrare colpi
che scompigliano l’esercito del male. Infatti, quanto maggiore sarà il loro
amore a Dio e il loro odio al male, tanto più forti saranno i colpi vibrati contro
l’avversario.
Tuttavia anche dalla parte del male vi sono fenomeni di questo genere.
Questa è la grande battaglia, invisibile e superiore, degli Amici della
Croce: da una parte, gli Amici della Città di Dio, che portano l’amore a Dio al
punto di dimenticarsi di se stessi; dall’altra, gli amici del godimento, del
piacere e della soddisfazione, che portano l’amore di sé stessi al punto di
dimenticare l’amore a Dio.
Vedete che è la lotta fra due coalizioni contrarie, che vincono prima di
tutto per l’intensità dei loro rispettivi amori. Questo è l’aspetto statico
della lotta fra il Bene e il Male, molto più importante dell’aspetto dinamico.
“Gli avari si associano e trafficano per arricchirsi d’oro e d’argento; voi
lavorate insieme per conquistare i tesori dell’eternità racchiusi nella Croce.
I libertini si uniscono per divertirsi; voi unitevi per soffrire!”.
In queste righe San Luigi di Montfort parla di un’azione che non è
un’azione esterna. L’avaro raccoglie, non agisce fuori. È il contrario
dell’amore di Dio, che è “avaro” con le cose dell’eternità. I suoi tesori sono
rinchiusi nella Croce, non è ancora l’azione esterna.
Egli mostra in sèguito uno scontro entusiasmante. Se vi sono così tante
persone che si riuniscono per divertirsi, noi dobbiamo vincere questa
coalizione di libertini! In quale modo? Solo con la sofferenza? No, la
sofferenza in unione con gli altri Amici della Croce. Ecco un punto centrale
nella dottrina sulla Croce. È necessario formare questo blocco, questa unione!
Questo è il maggior colpo che possiamo vibrare all’avversario.
Confesso che questo tratto di S. Luigi Grignion contiene il fondo delle mie
opinioni sull’apostolato, ma proprio il fondo dei fondi. In questo consiste
l’aspetto di gran lunga più efficace della lotta fra la Rivoluzione e la
Contro-Rivoluzione.
Plinio Corrêa de Oliveira
(Fine)
(Brani
tratti da una serie di sedici riunioni per soci e cooperatori della TFP
brasiliana, nel 1967)
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