Vademecum pliniano
365 Pensieri e Massime
Aprile 2017 [ II ]
8 - Sabato
La vita
dell’uomo inizia a partire dal momento in cui egli si inginocchia, bacia la sua
croce e la porta sulle spalle.
9 - Domenica delle Palme
Ma Gesù
era consapevole della vacuità di quel trionfo. Infatti la plebaglia voleva
acclamarLo, ma non intendeva con questo rompere i ponti con i farisei, nella speranza
che questi Lo intronizzassero. Altrimenti, quella plebe avrebbe seguito i
farisei. Quindi Gli fecero quella festa che era la festa dell'ingenuità, non
dell'innocente. Ed Egli, passando in mezzo a quegli osanna, presagiva perfettamente quel che sarebbe accaduto dopo.
10 - Lunedì
La
vita umana porta, necessariamente, a tutti, delle grandi sofferenze. E in
fondo, ogni essere umano è un grande sofferente. Non é un gaudente, il grande
gaudente non esiste. Colui che gode molto è, in effetti, un sofferente che
nasconde la sua sofferenza; e che non solo non ne parla, ma la maschera. La
vita, in fondo, è fatta di sofferenze, e di sofferenze molto grandi!
La
Via Crucis è l’unica che ci conduce sulla cima del Calvario. Saliamo!
12 - Mercoledì
Il vero dolore contiene in sé la
misteriosa gioia dell’offerta portata a termine.
13 -
Giovedì Santo
La
verità, quando si presenta in moltissime occasioni della Storia, ha la possibilità
dire “Sono Io” e prostrare le persone con il viso a terra, proprio come accadde
dinanzi a Gesù quando, nell'Orto degli ulivi, disse: "Ego sum!".
14 -
Venerdì Santo
La croce lentamente si è levata. Non per
elevarti, ma per proclamare ben alta la tua ignominia, la tua sconfitta, la tua
distruzione. Ma era il momento che si compisse quanto tu stesso avevi annunciato:
"Quando sarò innalzato, attirerò a
me tutte le creature" (Gv. 12, 32).
Sulla
tua croce, umiliato, piagato, agonizzante, cominciasti a regnare su questa
terra. In una visione profetica vedevi tutte le anime pie di tutti i tempi, che
venivano a te...poiché l'oblazione della loro santità è stata fatta in unione
con l'oblazione della tua crocifissione.
Vedevi
i missionari benedettini che, portando la tua croce attraverso le selve
dell'Europa, conquistavano più terre delle legioni romane. Vedevi San Francesco
che dalla Verna ti adorava e udivi la predicazione di San Domenico. Vedevi
sant'Ignazio ardente di zelo per il crocifisso, che riuniva attorno a te le
falangi degli esercitanti negli Esercizi Spirituali. Vedevi i missionari che
percorrevano il Nuovo Mondo per propagare il tuo crocifisso. Vedevi santa
Teresa piangente ai tuoi piedi.
Vedevi la tua croce risplendere sulla corona
dei re. Mio Dio, sulla croce è cominciata la tua gloria e non nella
Risurrezione. La tua nudità è un manto regale. La tua corona di spine è un
diadema inestimabile. Le tue piaghe sono la tua porpora. Cristo Re, com'è vero
considerarti sulla croce come un re. Ma com'è certo che nessun simbolo esprime
meglio l'autenticità di questa regalità quanto la realtà storica della tua
nudità, della tua miseria, della tua apparente sconfitta!
(Senza revisione
dell'autore)
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