sabato 15 novembre 2008

Al di sopra della politica...

Roma orienta le coscienze.


Pregare con fervore per la venuta del Regno significa inoltre essere costantemente all’erta per i segni della sua presenza, operando per la sua crescita in ogni settore della società. Vuol dire affrontare le sfide del presente e del futuro fiduciosi nella vittoria di Cristo ed impegnandosi per l’avanzamento del suo Regno. […] Vuol dire inoltre respingere la falsa dicotomia tra fede e vita politica, poiché come ha affermato il Concilio Vaticano II, “nessuna attività umana, neanche nelle cose temporali, può essere sottratta al dominio di Dio”. (Lumen gentium, 36).
[Benedetto XVI – omelia allo Yankee Stadium, Bronx, New York - 20 aprile 2008]


L'altolà della Chiesa a Obama: «non vanno usati gli embrioni»

Roma. La Santa Sede non ha fatto commenti ufficiali sui programmi del nuovo presidente americano Barack Obama ma ieri mattina, rispondendo a una domanda riguardante l’uso delle cellule staminali embrionali, il cardinale Javier Lozano Barragán, «ministro della Sanità» vaticano, in occasione della presentazione della XXIII Conferenza internazionale sul tema della «pastorale nella cura dei bambini malati», ha preso le distanze dai propositi recentemente manifestati dal prossimo inquilino della Casa Bianca pur non nominandolo esplicitamente.

Com’è noto, Obama ha dichiarato nei giorni scorsi di voler togliere il veto imposto da George W. Bush nel 2001 all’uso delle staminali embrionali.

 Rispondendo in conferenza stampa a una giornalista del Washington Post circa le «preoccupazioni» del Vaticano per gli orientamenti espressi in merito dal neopresidente americano, il porporato afferma che «le leggi sulle staminali si devono considerare secondo i progressi della scienza attuale. In un primo momento si credevano una panacea per tutto - ha osservato - e invece gli scienziati dicono ora che le staminali embrionali non servono a nulla, che non hanno mai portato a una guarigione».

«Studi recenti - ha continuato Lozano Barragán - danno invece valenza positiva alle cellule adulte o prelevate da cordone ombelicale. La ricerca è ancora aperta ed è - spiega il “ministro della Sanità” vaticano - una promessa molto grande», come lo furono a suo tempo i trapianti, ma in entrambi casi «non deve essere messa in pericolo né la vita del donatore né quella del ricevente. A queste condizioni, va tutto bene».

[…] «Se incoraggerà la ricerca sulle staminali adulte, lo applaudiremo - dice il cardinale Barragán - mentre se vorrà riparlare di embrioni, non saremo con lui».

Nell’agosto 2001 l’amministrazione americana guidata da Bush aveva fortemente limitato i finanziamenti federali alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, pur senza introdurre alcuna legge in materia.

Non è ancora chiaro, anche alla luce degli ultimi orientamenti scientifici, che cosa voglia cambiare Obama. Nei comizi prima del voto del 4 novembre aveva ripetuto, non spesso, che su questo tema le posizioni di Bush «hanno ammanettato i nostri scienziati impedendo loro di competere con le altre nazioni».

In ogni caso il tema è tra quelli già segnalati dal presidente della conferenza episcopale degli Stati Uniti, insieme a quello dell’aborto, come questioni eticamente sensibili e non negoziabili.

[…] Pur essendosi dichiarato personalmente contrario all’aborto ripetendo che «nessuno è a favore, ma accetto il principio di libertà di scelta della donna», Barack aveva assicurato che appena designato avrebbe firmato il «Freedom of Choice Act», proposta di legge che attribuisce alle donne il diritto di scegliere di abortire, in ogni Stato, compreso Porto Rico, e a ogni età, anche al di sotto dei 18 anni. […]

(articolo di Andrea Tornielli, Il Giornale - 12 novembre 2008)

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