sabato 22 novembre 2008

La "guerra preventiva" del Cardinale Stafford...

Quarta rivoluzione e Barack Obama.

A partire dalla rivolta studentesca del 1968 alla Sorbona, numerosi autori socialisti e, in genere, marxisti, hanno cominciato a riconoscere la necessità, come una modalità di guerra psicologica rivoluzionaria, di una forma di rivoluzione previa alle trasformazioni politiche e socio-economiche, che operasse nella vita quotidiana, nei costumi, nelle mentalità, nei modi d’essere, di sentire e di vivere. Si tratta della cosiddetta rivoluzione culturale. Pensano che questa rivoluzione, principalmente psicologica e nelle tendenze, sia una tappa indispensabile per giungere al cambiamento di mentalità, che renderebbe possibile l’instaurazione dell’utopia ugualitaria, perché, senza tale preparazione, questa trasformazione rivoluzionaria e i conseguenti «cambiamenti di struttura» si rivelerebbero effimeri. (Rivoluzione e Contro–Rivoluzione, Appendice, Commento 3)


La "guerra preventiva" del Cardinale Stafford attacca Barack Obama


Il cardinale americano James Francis Stafford, Presidente del Tribunale della Penitenzieria apostolica della Curia romana, ha attaccato in modo diretto, durissimo […] il nuovo inquilino della Casa Bianca, definendolo «aggressivo, distruttivo, apocalittico».

L’affondo del porporato è stato pronunciato durante una conferenza pubblica tenuta alla Catholic University of America, a Washington.
Stafford ha detto che con Obama si prospetta per gli Stati Uniti «un periodo di agonia» degno di quello passato da Gesù Cristo nell’orto dei Getsemani, prima di essere crocefisso.

 Ha parlato apertamente di «un declino del rispetto della vita umana e della necessità per i cattolici di ritornare ai valori del matrimonio e della dignità umana». Senza troppi giri di parole, il porporato ha definito la vittoria di Obama «un terremoto culturale». Il presidente eletto, ha osservato, ha impostato la sua campagna elettorale su una «piattaforma estremista contro la vita umana».

«Se il 1968 - ha incalzato - fu l’anno in cui l’America tentò il proprio suicidio», il 2008 è l’anno del «collasso». «Per i prossimi anni - ha concluso - i Getsemani non saranno marginali, avremo modo di conoscere quell’orto».

[…] Va ricordato che timori su Obama sono stati espressi da diversi esponenti dell’episcopato nord-americano, riunito in assemblea plenaria all'indomani del voto, e anche da uomini di Curia: alcuni giorni fa il «ministro della Sanità» della Santa Sede, il cardinale Javier Lozano Barragán, aveva ricordato la condanna cattolica per qualsiasi ricerca su staminali embrionali, progetto che il senatore afro-americano ha annunciato di voler sostenere una volta insediatosi alla Casa Bianca.

(di Andrea Tornelli - Il Giornale  - 20/11/2008)

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