giovedì 25 agosto 2016

Sacralità o mollezza nella forma di un lampadario

Le cose sacrali tendono naturalmente ad essere caratterizzate da forme appuntite, cioè a lanciarsi verso l'alto rimandando a qualcosa di superiore. Esempio tipico sono le torri dei castelli medievali e le guglie delle cattedrali gotiche, ma anche un turibolo col coperchio a punta o un arco ogivale.


Quando invece un qualcosa comincia a perdere sacralità, incomincia a diventare rotondo, come se avesse una tendenza all'obesità.

Allo spirito cavalleresco e combattivo si addicono le forme appuntite. Quelle rotonde, invece, riflettono uno spirito borghese, tranquillo e pacioccone.


Per esempio, questo lampadario nel cosiddetto stile olandese appartiene ad un'epoca segnata dal tramonto della cavalleria, man mano soppiantata dalla nascente borghesia. Esso non è costruito intorno ad una punta, ma ad una palla. Una palla, appunto, rigonfia e tondeggiante.

Non si capisce bene quale sia la funzione di quella palla. Sembra comunque essere il centro psicologico, oltre che fisico, di quella serie di braccia che si aprono in cerchio per tenere le singole lampade.

Ma la forma stessa delle braccia è tondeggiante, languida e invita alla mollezza.
Un lampadario del genere, pendente per esempio dal soffitto di una sala da pranzo, rappresenterebbe un continuo invito alla mollezza. Una famiglia che non lottasse contro questa influenza tendenziale, vedrebbe la sua fibra illanguidirsi e da essa non potrebbero più nascere cavalieri ma, semmai, uomini d'affari.

Plinio Corrêa de Oliveira

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