Vademecum pliniano
365 Pensieri e Massime
Luglio 2017 [ IV ]
22 - Sabato
La tendenza di tanti nostri contemporanei, figli della Rivoluzione, ad amare senza restrizioni il presente, ad adorare il futuro e a votare incondizionatamente il passato al disprezzo e all’odio, suscita verso la Contro-Rivoluzione un insieme d’incomprensioni che è necessario far cessare.
Soprattutto, sembra a molti che il carattere tradizionalista e conservatore di quest’ultima ne faccia una nemica naturale del progresso umano.
23 - Domenica
La Contro-Rivoluzione, come abbiamo visto, è uno sforzo che si sviluppa in funzione d’una Rivoluzione. Questa si ribella costantemente contro tutta un’eredità d’istituzioni, di dottrine, di costumi, di modi di vedere, di sentire e di pensare cristiani che abbiamo ricevuto dai nostri antenati, e che non sono ancora totalmente estinti.
La Contro-Rivoluzione difende, dunque, le tradizioni cristiane.
24 - Lunedì
Di fronte a questa lotta fra una splendida tradizione cristiana in cui ancora palpita la vita e un’azione rivoluzionaria ispirata da quella smania di novità cui si riferiva Leone XIII nelle parole iniziali dell’enciclica Rerum novarum, è naturale che il vero contro-rivoluzionario sia il difensore naturale del tesoro delle buone tradizioni, perché esse sono i valori del passato cristiano ancora esistenti e che si tratta precisamente di salvare.
In questo senso il contro-rivoluzionario agisce come Nostro Signore, che non è venuto a spegnere il lucignolo che ancora fumiga né a spezzare la canna incrinata (Mt. 12,20). Perciò egli deve cercar di salvare amorevolmente tutte queste tradizioni cristiane. Un’azione contro-rivoluzionaria è, essenzialmente, un’azione tradizionalista.
25 - Martedì
Lo spirito tradizionalista della Contro-Rivoluzione non ha nulla in comune con un tradizionalismo falso e gretto che conserva certi riti, stili o costumi soltanto per amore alle forme antiche e senza alcun apprezzamento per la dottrina che li ha generati. Questo non è tradizionalismo sano e vivo, ma piuttosto archeologismo.
26 - Mercoledì
La Contro-Rivoluzione è conservatrice? In un certo senso sì, e profondamente. In un altro senso no, pure profondamente.
Se, del presente, si tratta di conservare qualcosa che è buono e che merita di vivere, la Contro-Rivoluzione è conservatrice.
Ma se si tratta di perpetuare la situazione ibrida in cui ci troviamo, d’arrestare il processo rivoluzionario in questa tappa, restando immobili come statue di sale ai margini del cammino della Storia e del tempo, avvinghiati a quanto v’è di buono e a quanto v’è di cattivo nel nostro secolo, cercando così una coesistenza perpetua e armonica del bene e del male, la Contro-Rivoluzione non è né può essere conservatrice.
27 - Giovedì
La Contro-Rivoluzione è progressista? Sì, se il progresso è autentico. No, se è la marcia verso la realizzazione dell’utopia rivoluzionaria.
Nel suo aspetto materiale il progresso vero consiste nella retta utilizzazione delle forze della natura secondo la legge di Dio e al servizio dell’uomo. Perciò la Contro-Rivoluzione non viene a patti con il tecnicismo ipertrofico d’oggi, con l’adorazione delle novità, della velocità e delle macchine, né con la deplorevole tendenza a organizzare more mechanico la società umana. Questi sono eccessi condannati con profondità e precisione da Pio XII. *
* (Cfr. Pio XII, Radiomessaggio natalizio ai fedeli e ai popoli del mondo intero, del 22-12-1957, in Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, vol. XIX, p. 670)
28 - Venerdì
Il progresso materiale d’un popolo non è l’elemento principale del progresso cristianamente inteso. Questo consiste, soprattutto, nel pieno sviluppo di tutte le sue potenze dell’anima e nell’ascesa degli uomini verso la perfezione morale. Una concezione contro-rivoluzionaria del progresso pone l’accento, quindi, sulla preminenza dei suoi aspetti spirituali sugli aspetti materiali. ...
29 - Sabato
... Di conseguenza è proprio della Contro-Rivoluzione promuovere, fra gli individui e le moltitudini, un apprezzamento per tutto quanto riguarda la vera religione, la vera filosofia, la vera arte e la vera letteratura, molto superiore a quello riservato al bene del corpo e allo sfruttamento della materia.
30 - Domenica
Per definire la differenza fra il concetto rivoluzionario e quello contro-rivoluzionario di progresso, è necessario notare che quest’ultimo tiene conto del fatto che questo mondo sarà sempre una valle di lacrime e un luogo di passaggio verso il cielo, mentre per il primo il progresso deve fare della terra un paradiso, nel quale l’uomo viva felice, senza pensare all’eternità.
31 - Lunedì
Dalla nozione stessa di retto progresso si vede che è l’opposto del progresso come inteso dalla Rivoluzione.
La Contro-Rivoluzione è dunque condizione essenziale perché sia protetto lo sviluppo normale del vero progresso e venga sconfitta l’utopia rivoluzionaria, che del progresso ha soltanto le ingannevoli apparenze.
(Senza revisione dell'Autore)
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