Le disuguaglianze formano un'immensa gerarchia
armonica:
nella cattedrale di Reims, l'Arcivescovo incorona il
re,
in presenza dei membri della nobiltà e
della provvidenziale pastorella di
Domrémy
“[Gli uomini]
sono uguali perché creature di Dio,
dotati di corpo ed anima e redenti da Gesù Cristo. Così, per la dignità comune a tutti, hanno uguale diritto a tutto ciò che
è proprio della condizione umana: vita,
salute, lavoro, religione, famiglia, sviluppo intellettuale, etc. Un'organizzazione economica e sociale
giusta e cristiana riposa quindi su un aspetto fondamentale di vera
uguaglianza.
“Ma, oltre a questa eguaglianza essenziale, ci sono fra gli uomini disuguaglianze
accidentali poste da Dio: di virtù, di intelligenza,
di salute, di capacità di lavoro e molte
altre ancora.
Ogni struttura economico-sociale organica e viva deve
armonizzarsi con l'ordine naturale delle cose. Quindi, questa disuguaglianza naturale deve riflettersi in essa.
Tale
riflesso consiste nel fatto che, purché
tutti abbiano ciò che è giusto e degno, i ben dotati dalla natura possano
acquisire di più mediante il loro lavoro onesto e il loro risparmio.
“L'uguaglianza e la disuguaglianza si compensano e si completano in questo modo,
svolgendo ruoli diversi ma armonici nell'ordinamento di una società giusta e
cristiana.
“Questa regola costituisce del resto
uno dei tratti più ammirevoli
dell'ordine universale. Tutte le creature di Dio hanno ciò che loro spetta
in conformità alla propria natura, e in questo vengono trattate da Lui secondo
la stessa norma. Ma, oltre a questo, il Signore dà moltissimo ad alcuni,
molto ad altri, e ad altri ancora appena il sufficiente. Queste disuguaglianze formano un'immensa gerarchia, in cui ogni
grado è come una nota musicale nella composizione di un'immensa sinfonia che
canta la gloria divina.
Una società ed
un'economia totalmente ugualitarie sarebbero, quindi, antinaturali.
“Viste sotto questa luce, le
disuguaglianze rappresentano una condizione del buon ordine generale e pertanto
ridondano a vantaggio di tutto il corpo sociale, cioè di grandi e piccoli.
“Questa scala gerarchica è nei piani
della Provvidenza un mezzo per
promuovere il progresso spirituale e materiale dell'umanità stimolando i
migliori ed i più capaci. L'ugualitarismo porta con sé l'inerzia, la
stagnazione, e pertanto la decadenza, poiché tutto quanto è vivo se non
progredisce si deteriora e muore.
“Così si spiega la parabola dei talenti (Mt. 25, 14-30). Ad ognuno
Dio dà in diversa misura e da ognuno esige rendimento proporzionato”.
Dal libro "Reforma Agrária - Questão de
consciência", Editora Vera Cruz, São Paulo
1960, pp. 64-65.
Autori:
mons. Geraldo de Proença Sigaud, mons. Antonio de Castro Mayer,
prof. Plinio
Corrêa de Oliveira ed economista Luiz Mendonça de Freitas.
(I grassetti sono nostri)
Vedi pure:
Comunismo e progressismo verso una Chiesa-Nuova
http://circolopliniocorreadeoliveira.blogspot.it/2017/07/comunismo-e-progressismo-verso-una.html
Vedi pure:
Comunismo e progressismo verso una Chiesa-Nuova
http://circolopliniocorreadeoliveira.blogspot.it/2017/07/comunismo-e-progressismo-verso-una.html
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