Il quasi nudismo che si propaga nelle città avvicina la gente al nudismo completo, come i selvaggi primitivi. Per le donne, le mini gonne, le scollature arditissime, i pantaloni attillati e le trasparenze.
Per gli uomini, ormai la camicia può essere dispensata e allo stesso tempo i pantaloni sono sostituiti dai bermuda che risaltano tutta la bruttezza della pelo maschile.
Tutte le cicatrici, le deformità, le macchie della pelle, le parti deformate del corpo, le ossa salienti, le rughe, vengono mostrate senza ritegno.
Persino il modo di sedersi in pubblico è sempre più degradante e permissivista. Si è perso il senso della bellezza, della dignità, della compostezza dell’importanza del pudore. È la civiltà che affonda. Per dimostrare questo andazzo, le esibizioni del nudismo completo sono sempre più frequenti.
È appena uscita la notizia della mostra fotografica di Jorge Barreto che presenta il nudo naturale e dello spettacolo teatrale “Il sogno” di August Strindberg, specialmente per gli addetti al nudismo. Per entrare al teatro le persone sono invitate a spogliarsi. Al di là della platea e dell’opera, sul palcoscenico gli attori sono nudi e le scene sono indescrivibili.
(O Globo 24/02/07)
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