Si può prevedere che questo insegnamento [sulla morale coniugale] non sarà forse da tutti facilmente accolto: troppe sono le voci, amplificate dai moderni mezzi di propaganda, che contrastano con quella della Chiesa.
A dir vero, questa non si meraviglia di essere fatta, a somiglianza del suo Divin Fondatore, "segno di contraddizione", ma non lascia per questo di proclamare con umile fermezza tutta la legge morale, sia naturale, che evangelica. Di essa la Chiesa non è stata autrice, né può, quindi, esserne arbitra; ne è soltanto depositaria e interprete, senza mai poter dichiarare lecito quel che non lo è, per la sua intima e immutabile opposizione al vero bene dell’uomo.
Nel difendere la morale coniugale nella sua integralità, la Chiesa sa di contribuire all’instaurazione di una civiltà veramente umana; essa impegna l’uomo a non abdicare alla propria responsabilità per rimettersi ai mezzi tecnici; difende con ciò stesso la dignità dei coniugi.
(SS. Paolo VI – Enciclica Humanae vitae, 1968)
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