Vanno dall'estremo dell'antipatia all'estremo della simpatia, passando per tutta la gamma intermedia. È che nel gatto, animale straordinariamente ricco di aspetti diversi, c'è di tutto.
Tigre in miniatura, il gatto è una minuscola fiera, che a volte si manifesta graffiando, mordendo, saltando inopinatamente, soffiando, mettendo tutto in disordine e rompendo quello in cui s'imbatte.
Ma, quando l'elemento "fiera" si quieta, il gatto si mostra in modo opposto: vivace in una maniera che incanta, delicato e distinto in tutti i suoi gesti, espressivo nei suoi atteggiamenti, simpatico, delicato, insomma una vera statuina vivente. Una statuina, tuttavia, che non ha quella certa aria di bagatella, inseparabile in generale anche dalle statuine più raffinate.
Perché nel suo sguardo, che ha qualche cosa di magnetico e insondabile, di riservato e di enigmatico, il gatto conserva la terribile e attraente superiorità del mistero.
Tale è la ricchezza dell'opera del Creatore che in questo essere meramente animale c'è qualcosa che presenta un'analogia precisa con le qualità e i difetti dell'uomo.
(Plinio Corrêa de Oliveira - "Catolicismo", Gennaio 1960)
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