venerdì 1 ottobre 2010

Il gotico, la più alta espressione dell'arte

Commissione di studio ispirata al pensiero di Plinio Corrêa de Oliveira
La storia e i suoi grandi personaggi - Capitolo XI



Le Basiliche.

Nell'antichità cristiana, ossia nell'epoca dell'Impero Romano cristiano, dopo Costantino e l'editto di Milano, le chiese erano le autentiche basiliche, costruite sul modello dei grandi edifici che servivano alle attività giudiziarie dei romani, i quali avevano appunto questo nome. Le chiese cristiane avevano, allora, la forma di grandi gallerie, la cui estremità finiva in un semicerchio; il tutto era sostenuto da colonne.

La parte in semicerchio veniva chiamata "abside", ed era riservata al clero, il resto della galleria era chiamato "navata", ed era divisa in tre parti dalle colonne: la parte centrale era la navata propriamente detta, mentre a destra ed a sinistra c'erano le navate laterali; tutte le navate erano destinate al popolo fedele.

Nel medioevo venne aggiunta una galleria trasversale: in questo modo le chiese vennero ad assumere la forma di una croce.

L'arte medievale.

a) Lo stile romanico. Il perfezionamento della chiesa a pianta basilare diede origine, nel medioevo, allo stile romanico, che giunse alla sua maggior perfezione nella seconda metà dell'XI secolo e nella prima metà del XII. E' l'arte caratteristica delle chiese di Cluny.

Si caratterizza per l'impiego della cupola "a mezza arancia" e di volte "a mezzo punto" (cioè aventi la forma di una semi -circonferenza). Questi archi posavano su delle colonne (grosse e non molto alte, per sopportare il peso di volte a cupola) coronate da capitelli o su dei massicci pilastri. Le pareti erano rinforzate, sul lato esterno, da altri pilastri, detti contrafforti, che arrivavano fino al tetto. Le cattedrali di Angouleme in Francia e di Santiago di Compostella in Spagna, sono dei begli esempi di stile romanico. Tali chiese sono caratterizzate dalla forza, serietà e grave solennità che presentano allo sguardo.

b) Lo stile gotico. Dallo stile romanico nacque, nel XII secolo, lo stile gotico o a ogiva. Il nome gotico ("arte dei goti", arte di barbari), dato in segno di disprezzo, ha origine nei conati dei Rinascimento intossicato dall'orgoglio e da un entusiasmo fanatico per l'arte classica della Grecia e Roma antiche.

Il nome di arte ogivale viene dall'impiego di cupole "a costola" e archi a forma di ogiva.

Diversamente dalla chiesa romanica, quella gotica impressiona per l'estrema leggerezza e l'audacia del suo movimento in senso verticale: lo stile ad ogiva fu una potente e felice concezione del genio cristiano, che cercava di esprimere gli slanci dell'anima verso il cielo. I ritrovati inventati dai nuovi architetti - cupola a costole, archi ogivali, archi slanciati - riducevano il peso della cupola, e rendevano possibile la costruzione di chiese molto alte e con pareti molto sottili, interrotte, per giunta, da grandi aperture coperte di vetro: erano le meravigliose vetrate medievali da cui penetrava la luce, in mille sfumature colorate, che illuminava il sacro recinto.

Le vetrate gotiche non furono più uguagliate, nemmeno dalle tecniche moderne, sia per trasparenza che per freschezza inalterabile di colori. Esse non erano solo vaste superfici di bellissime vetrate che distribuivano la luce con armonia, erano anche opere d'arte pianificate con tale sapienza, che le scene rappresentate, nel loro insieme, costituivano grandiosi poemi nei quali il popolo fedele contemplava, pieni di vita, tutti i misteri divini e umani e tutta la memoria della storia religiosa e civile.
 L'ornamento acquisisce una ricchezza straordinaria: sempre collocati in funzione di un'idea d'insieme sono distribuiti per ogni dove bassorilievi e statue.

 Nel secolo XIII, apice della civiltà cristiana, furono costruite le più celebri chiese gotiche: in Francia quelle di Amiens, Chartres, Reims e Notre Dame; in Spagna quelle di Toledo e Leòn.

continua...



Come per il cristiano non esiste una filosofia a sé stante,
così non esiste per lui neppure una Storia puramente umana...
la Storia rappresenta il grande palcoscenico sul quale si dispiega nella sua interezza
l'importanza dell'elemento soprannaturale,
sia quando la docilità dei popoli alla fede consente a tale elemento di prevalere
sulle tendenze basse e perverse presenti nelle nazioni come negli individui,
sia quando esso si indebolisce e sembra sparire a causa del cattivo uso della libertà umana
che porterebbe al suicidio degli imperi...

(Dom Prosper Gueranger O.S.B., Abate di Solesmes)

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