giovedì 7 aprile 2016

Pedagogia cattolica: il dovere della correzione


Dagli scritti di Saint Jean Baptiste de La Salle
"Patrono degli Educatori"

1. L' uomo è naturalmente incline al peccato e sembra che non possa divertirsi se non ne commette qualcuno. Questo si verifica in modo particolare nei ragazzi che non hanno ancora un carattere saldo, non sono capaci di grandi e serie riflessioni e sembra che non pensino ad altro che ad accontentare le loro passioni e i loro sensi e a soddisfare i loro istinti.


Perciò lo Spirito Santo afferma che la stoltezza è legata al cuore del fanciullo, ma il bastone della correzione l'allontanerà da lui (Pr 22,15). Il motivo è chiaro: gli sbagli che commette, diventeranno abitudine e sarà poi molto difficile che riesca a correggersene; difatti, le buone e le cattive abitudini contratte durante l'infanzia e mantenute a lungo, diventano una seconda natura.

È, perciò, necessario che gli educatori dei giovani li riprendano - dice san Paolo - nella speranza che Dio voglia loro concedere di convertirsi... sfuggendo al laccio del diavolo che li ha presi nella rete perché facessero la sua volontà (2 Tm 2,25-26).

Si può affermare, e a ragione, che un ragazzo che si abitua a vivere nel peccato, ha perduto in un certo senso la sua libertà e si è reso schiavo e infelice, secondo quanto dichiara Gesù: chi commette il peccato è schiavo del peccato (Gv 8,34). Voi siete i maestri dei vostri alunni e dovete prendervi cura di essi perché entrino nella libertà dei figli di Dio che il Signore stesso ci ha riconquistato (Gal 4,31) morendo per noi.

Per arrivare a questo, dovete prendere due mezzi: il primo è la dolcezza e la pazienza; il secondo è la prudenza da usare quando dovete correggerli e punirli (M 203,II).

2. Il motivo che deve maggiormente farvi decidere a rimproverare e a correggere le mancanze dei vostri alunni è che se non lo fate, sarete voi stessi rimproverati da Dio che vi punirà per la vostra viltà e negligenza nei loro riguardi, perché voi sostituite i genitori e i pastori e siete, quindi, obbligati a vegliare su di loro, perché dovrete rendere conto delle loro anime (Eb 13,I7).

Se fate attenzione al loro modo di agire, vi accorgerete che questi ragazzi non sono in grado di guidarsi da soli. Dovete farlo voi, altrimenti Dio vi chiederà conto, al loro posto, degli sbagli che commettono, come se li aveste commessi voi.

Voi sostituite i genitori e i pastori di anime: state attenti, dunque, perché Dio potrebbe trattarvi allo stesso modo, se trascurate di riprendere e di correggere, quando è necessario, i vostri discepoli, perché avrete abusato dell'incarico di cui Dio vi ha onorato, quando vi ha scelto come guida di quei ragazzi e particolarmente della loro anima, che è ciò che Dio aveva più a cuore quando vi ha eletto guide e custodi di essi.

Dovete ragionevolmente temere che la vostra negligenza non otterrà il perdono, se non sarete fedeli a Dio nell'espletamento della vostra missione, che è soprattutto quella di conservare la grazia di Dio nelle anime affidate alle vostre cure (M 203,III).

(I grassetti sono nostri)





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