sabato 14 luglio 2018

Lungimiranza: previste le due simultanee demolizioni

1968
Due mesi dopo l’esplosione della Rivoluzione della Sorbonne,
Plinio Corrêa de Oliveira denunciò l’ugualitarismo
come il suo principale traguardo

Il movimento universitario della Sorbonne, nato nel recente mese di maggio, è la punta di lancia dei più violenti assalti contro ciò che resta di disuguaglianza.

Nell’ordine civile, vogliono eliminare il diritto di proprietà, stabilire l’uguaglianza tra proprietario e impiegato. Nell'ambito universitario, vogliono sopprimere le cattedre, stabilire l’uguaglianza tra l’alunno e il professore. E via dicendo, vogliono ampliare l’ugualitarismo a tutte le sfere. È il tentativo di arrivare subito al regime comunista.

Questo ugualitarismo che il movimento della Sorbonne vuole stabilire non si limita alle funzioni umane, ma è una specie di ribellione e di ugualitarismo dentro l’uomo stesso. Secondo l’ordine naturale delle cose, nell’uomo la fede illumina l’intelligenza; l’intelligenza governa la volontà; l’intelligenza insieme alla volontà dominano gli istinti. Il movimento universitario desidera impiantare il contrario di tutto questo: l’impulso dell’istinto che trascina la volontà, annebbia l’intelligenza e proclama l’inutilità dell’intelligenza. Esso rappresenta una inversione di valori all’interno dell’uomo stesso.


Nella sfera religiosa, la via adeguata per raggiungere l’ugualitarismo non consiste nel combattere la Chiesa, bensì nell'ottenere il suo ampio sostegno all’opera di livellamento. Infatti, mentre accade questa ribellione nella Sorbonne, all'interno della Chiesa si và installando un altro movimento enormemente sintomatico.

Il Santo Padre, in un decreto recente,  ha appena spogliato i vescovi di molte onorificenze ed insegne che li caratterizzavano come principi della Chiesa, portandoli di conseguenza a un livellamento con le altre categorie sacerdotali. Il che avvia a qualcosa simile alla proclamazione della forma di governo repubblicana all'interno della Chiesa Cattolica, secondo cui tutte le funzioni sarebbero elettive, per mezzo di elezioni a cui partecipano il clero e il popolo.

2013

Il Cardinale Arcivescovo di Lione, Mons. Philippe Barbarin
arriva al Conclave per eleggere il Vicario di Cristo

Questo livellamento finirebbe con la monarchia papale, trasformando il Papato e la Chiesa in una vile e sbiadita repubblica. Il Papa sarebbe Pontefice durante un certo numero di anni, come un presidente nel sistema repubblicano.

Dunque si cerca una completa uguaglianza dentro la Chiesa, mentre si cerca allo stesso tempo una completa uguaglianza nella società temporale.

Il giorno in cui il livellamento fosse completo, sparirebbero per la Chiesa le condizioni di esistenza, ed ella avrebbe commesso come un suicidio, morendo per mani proprie.


Plinio Corrêa de Oliveira - 16 giugno del 1968

(Rivista "Catolicismo", Maggio 2018)




Sotto le 'candide' frangette, il chiaro auspicio dei Beatles

Nessun commento:

Posta un commento