domenica 5 agosto 2012

Il Vaticano serra i ranghi a difesa del matrimonio

Vescovo antigay nella capitale gay...

Mentre la Chiesa italiana tramite il suo giornale di riferimento, Avvenire, attacca il Comune di Milano che ha fatto le ore piccole per approvare il registro delle unioni civili mentre «nessuna maratona istituzionale è stata organizzata per dare sostegno alle famiglie con figli», di più […] ha fatto Papa Benedeto XVI.

Con una decisione che il giovane ma esperto vaticanista americano Rocco Palmo ha definito sul suo blog «Whisper in the loggia» come «una vera bomba», ha nominato nuovo vescovo di San Francisco monsignor Salvatore Joseph Cordileone. Che significa aver messo nella città in cui vive la più alta concentrazione di persone omosessuali il vescovo americano che maggior-mente si è speso contro le nozze gay. E che significa, insieme, aver portato un vescovo di linea dura e intransigente nella diocesi dove i suoi predecessori sempre si erano spesi per una pastorale verso i gay che molte antenne ha fatto sollevare anche in Vaticano.

Già vescovo di Oakland, le battaglie di Cordileone contro l’amministrazione Obama sul tema delle nozze gay hanno raggiunto in passato toni aspri e duri. Quando nel 2002 Obama comunicò di non voler difendere il Defense of Marriage Act (Doma), avallando di fatto la tutela del matrimonio gay, Cordi-leone commentò testuale: «Io non so con certezza quanto influsso abbia la lobby gay su Obama, ma la mossa del presidente pare la risposta alle loro pressioni. Non mi spiego la cosa altrimenti, dato che la società è contraria». E ancora: «Sulla famiglia si dice che la mentalità sia cambiata, ma allora perché ogni volta che i cittadini americani hanno dovuto espri-mersi in merito, hanno votato in favore del matrimonio naturale fra uomo e donna? Anche questo dato è indicativo. Le persone intervistate nei sondaggi dicono di essere per l’equiparazione del matrimonio gay, poi nel segreto dell’urna votano contro. Motivi per cui i governanti preferiscono non indire referendum su questa questione. Persino nella California liberal ha trionfato la famiglia naturale, anche se poi quel voto non ha contato nulla».

Già, la California liberal. È in molte di queste diocesi dello stato americano che Papa Ratzinger ha portato presuli conservatori, nomine criticate ma anche coraggiose come è quella di due anni fa del presule messicano José Horacio Gomez a Los Angeles. E molto coraggio c’è voluto per portare Cordileone a San Francisco, la diocesi dove ebbe luogo la parata dell’orgoglio cattolico-gay [?!]. Nel noto quartiere-omosex Castro, colui che per anni è stato cancelliere della diocesi, Steve Meriwether, ha benedetto più volte la parata vestito con abiti religiosi color arcobaleno.

Parecchi problemi con il movimento cattolico omosessuale di San Francisco li ha avuti in passato il cardinale William Joseph Levada quando, prima di arrivare a Roma all’ex Sant’Uffizio, guidava proprio la diocesi californiana. Fu lui, che fece una tesi di laurea sul «Magistero infallibile della Chiesa e sulla legge naturale », a imporsi nel 1997 contro il sindaco della città Willie Brown che voleva far adeguare la Chiesa a una legge sul riconoscimento della copertura sanitaria per le coppie omosessuali. Lo scontro divenne più aspro nel 2000, nell’anno del Giubileo, quando Levada non esitò a inviare in Vaticano le immagini di una parata gay in cui molte persone sfilarono - si dice anche con l’appoggio di alcuni preti della diocesi - vestiti per le strade della città da suore e da preti. Il «problema», infatti, secondo molti osservatori, è sempre risieduto all’interno della diocesi dove la giusta accoglienza [?] degli omosessuali è stata da alcuni tramutata in appoggio diretto alle loro battaglie per ottenere diritti che la Chiesa non può avallare.

L’arrivo di Cordileone è in questo senso una spina nel fianco per quella parte di diocesi più vicina alle lobby gay. Scrive l' Huffington Post che la nomina «è un duro colpo assestato dal Vaticano alle lobby gay». Perché per Cordileone il matrimonio fra persone dello stesso sesso è «opera del diavolo», un’opera attraverso la quale «il maligno intende distruggere il mondo». La comunità gay della diocesi non ha reagito bene. Tom Ammiano, che guida la comunità gay della diocesi, ha detto che la nomina non è «una benedizione del cielo». […]. Una decisione che resta comunque importante e che porterà in futuro un nuovo vescovo conservatore all'interno del collegio cardinalizio, il circolo ristretto di porporati che elegge il Papa in conclave.

Paolo Rodari - 29/07/2012

(I grassetti sono nostri)



Chiavi di lettura

La magistrale opera del Prof. Plinio Corrêa de Oliveira, “Rivoluzione e Contro-Rivoluzione” fornisce oculate chiavi di lettura per capire i diversi aspetti del processo rivoluzionario in corso, nonché le indicazioni per una sapiente reazione controrivoluzionaria. Applichiamo quindi un brano di RCR a una realtà attuale.

REAZIONE E IMMOBILISMO STORICO
(…) l’ordine nato dalla Contro-Rivoluzione dovrà risplendere, più ancora di quello del Medioevo, (…):
  • Un profondo rispetto dei diritti della Chiesa e del papato e una sacralizzazione, in tutta l’ampiezza possibile, dei valori della vita temporale (…)
  • Una cura costante nello scoprire e nel combattere il male nelle sue forme embrionali o nascoste, nel fulminarlo con esecrazione e con marchio d’infamia e nel punirlo con fermezza inflessibile in tutte le sue manifestazioni, e particolarmente in quante attentano all’ortodossia e alla purezza dei costumi, il tutto in opposizione alla metafisica liberale della Rivoluzione e alla sua tendenza a dar libero corso e protezione al male.

(Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, Parte II, Cap. II, 2 - i grassetti sono nostri)

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