giovedì 9 agosto 2012

La Contro-Rivoluzione pliniana in Paraguay

America Latina in fiamme...


MANIFESTO DELLA TFP PARAGUAIANA


Un’alleanza internazionale spara contro il Paraguay:
il MERCOSUR-UNASUR apre le porte dell’America Latina a
un neo-totalitarismo di sinistra



La SOCIEDAD PARAGUAYA DE DEFENSA DE LA TRADICIÓN, FAMILIA Y PROPIEDAD (TFP) una volta sceso il polverone sollevato dalla sanzione arbitraria imposta al Paraguay dai governi sudamericani, dà l’allerta sull’abisso che questo fatto inusitato presagisce e sul precedente che viene a creare.

Infatti, per un “crimine” che non è accaduto, il MERCOSUR-UNASUR [Mercato Comune Sudamericano – Unione delle Nazioni Sudamericane] ha inflitto una penalità che non esiste. Non vi è stato [il crimine] perché tutto era rigorosamente legale. Non esiste [la penalità], perché il testo che la prescrive stabilisce nel suo art. 11 che “va applicato soltanto agli Stati che lo abbiano ratificato”, e il Paraguay non l’ha ratificato. Dunque, quanto avvenuto è stato un atto di prepotenza contro un paese membro, un effettivo compimento proprio di ciò di cui lo si accusa, nonché un colpo di forza contro il Paraguay e l’istituzionalità stessa del Mercosur. È stata una coordinata ingerenza straniera negli affari interni paraguaiani.

Sospeso ‘a divinis’, ex-presidente,
ma ostinato militante della Teologia della Liberazione
Perché tanto rancore e tanta violenza? Per il semplice fatto che non era piaciuto a tali governi e alle suddette istituzioni che – nel libero e pacifico esercizio dei propri diritti costituzionali – il Potere Legislativo paraguaiano avesse destituito il Presidente della Repubblica come un atto di legittima difesa della Nazione aggredita da una sovversione interna patrocinata dal proprio capo di Stato! (1)

In effetti, l’ex-presidente Lugo, un riconosciuto partigiano del Socialismo del Secolo XXI e della Teologia della Liberazione, quando svolgeva la carica di Vescovo, aveva amministrato la diocesi di San Pedro, la quale non per mera coincidenza, oggi è una delle zone più sconvolte dal mostruoso accoppiamento comuno-religioso e religioso-comunista. Due concetti contraddittori che la Teologia della Liberazione – che di Teologia porta soltanto il nome e come sostanza è fatta di messianismo comunista – pretende amalgamare.

A questo proposito, Monsignor Rogelio Livieres ha denunciato il modo in cui l’ex-mandatario politicizzava le parrocchie, dichiarando che “trascinò una buona parte del clero e un gran numero di suore” e che “mediante l’organizzazione governativa e con l’aiuto dei sacerdoti tolse i ragazzi dalle cappelle e parrocchie per mandarli in Venezuela per un periodo di quindici giorni” (2), ovviamente per indottrinarli con i funesti dogmi del socialismo di Chavez. In quella stessa area la sovversione possiede un campo di manovra e una capacità incendiaria, sotto il profilo di falsi contadini senza terra intossicati dalla lotta di classi e la guerriglia del EPP [Ejercito del Pueblo Paraguayo], che con un eventuale sostegno di Chavez, di qualche Evo Morales od altri, può persino divenire molto pericolosa.

Dinanzi al quadro che si configura a livello nazionale ed internazionale, stupisce constatare l’inoperosità dei presidenti sudamericani e degli organismi internazionali. Fingono di non ascoltare o vedere nulla. Quanto sono imprevidenti! E al contrario, quanta premura nel proteggere l’avanzata della neo-sovversione sinistrorsa, quanta impunità dinanzi alle sue prepotenze, le sue aggressioni alla legge, allo stato ed alle istituzioni. Li fa uscire di senno che un piccolo paese come il nostro, resista all’estorsione che gli viene fatta, non segua la parola d’ordine che gli viene data, e neanche si intimorisce del precedente creato con il prepotente intervento in Honduras in un caso analogo al nostro.

Filtrano il moscerino - che sarebbe il presunto golpe in Paraguay e Honduras - e ingoiano un cammello - cioè l’iniqua e cinquantenaria tirannia cubana”. Oppure la sfrontata intromissione, durante l’auge della crisi, del cancelliere venezuelano Maduro e dell’ambasciatore dell’Ecuador, i quali tentavano sommuovere le Forze Armate contro il Congresso Nazionale paraguaiano, incitando gli alti comandi a prendere partito a favore del presidente deposto, il che sarebbe sfociato in un colpo di Stato.

Chavez e Dilma: neo-sordi, neo-ciechi... neo-totalitari!

I capi di Stato del MERCOSUR-UNASUR si sono orientati unanimemente, il che è misterioso e inquietante, ad assumere un atteggiamento che, nonostante esploda nell’immediato contro il Paraguay, mira pure a un altro bersaglio, cioè i restanti paesi latinoamericani. A questi va l’avvertimento: unanimemente - con ragione, senza ragione o contro la ragione – li ridurremo al vassallaggio come lo stiamo facendo adesso con il Paraguay, se oseranno utilizzare la Legge e la Costituzione per la propria difesa, qualunque siano i loro diritti. Per contro, i Castro, gli Chavez, i Kirchner, i Correa sono intoccabili e possono andare avanti senza pericoli, perché hanno tutta la nostra solidarietà e contro di loro il MERCOSUR-UNASUR non sarà né un freno, né un ostacolo e conteranno su tutto il nostro sostegno.

L’adempimento di questa manovra è stata l’ingiusta sospensione del Paraguay, e la cinica ed immediata proposta di approvare l’ingresso dell’antidemocratica Venezuela nel Mercosur.

Quale sarà questa neo-sovversione dinanzi alla quale questi governanti e questi organismi, con tanta imprevidenza aprono le porte e le finestre, lasciando inermi nazioni e popoli sudamericani?

È una metamorfosi del comunismo; è il comunismo stesso mediante altri mezzi, più sottili ed effettivi; è una raffinatezza del comunismo. Come insegnò il nostro ispiratore, il celebre pensatore cattolico e uomo d’azione Plinio Corrêa de Oliveira, questa neo-rivoluzione “si mette in condizione di vincere, ma attraverso l’annientamento dell’avversario piuttosto che attraverso la moltiplicazione degli amici” [Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, Parte III, Cap. II A,b]. Le conviene più addormentare, sconcertare o semplicemente eliminare le opposizioni anziché spronare i suoi seguaci dichiarati. Ne è illustrativa l’assenza di opposizione a questa neo-rivoluzione in quest’area, essendo particolarmente caratteristico ciò che accade in Brasile ed in Argentina.

In modo analogo, la riunione dei presidenti della repubblica latinoamericani a Mendoza condannò il Paraguay senza che vi si notasse la minore opposizione. Docilmente tutti i presidenti sudamericani lì riuniti sono stati portati a collaborare a questo disegno. Compresi i “centro-destrorsi” Pinera e Santos che, quali nuovi Kerensky e nuovi Frei (3), hanno messo a disposizione di questa manovra la loro immagine e il loro prestigio di uomini di ordine e di alternativa a personaggi  come Dilma, Kirchner, Lugo, Evo, Correa… Che illusione!

La cosa più grave è che nel secolo XXI, con le metamorfosi della Rivoluzione, il rischio non risiede nei colpi di Stato bensì nei colpi a partire dallo Stato. Non è più l’autoritarismo classico che minaccia le nostre nazioni, bensì quello elettoral-populista. Il che vuol dire, il controllo dell’arena politica per mezzo della restrizione della libertà, della politicizzazione delle Forze Armate, della seduzione populista della gente, dello sfrontato intervento straniero a favore della diffusione delle parole d’ordine sinistrorse.

La TFP paraguaiana lancia un appello alle leadership naturali della Nazione e dei paesi fratelli a non lasciarsi assopire di fronte a questa realtà, né intimidirsi dalla prepotenza con cui pretendono soggiogarci, bensì, al contrario, li sollecita a smascherare questa neo-sovversione che minaccia di portarci al maggiore tra gli abissi: il Caos. La TFP li sprona in questa emergenza a difendere con un nuovo ardore i resti ancora vivi dell’ordine cattolico tradizionale.         

Che la Santissima Vergine di Caacupé benedica le nostre nazioni, ci liberi dai pericoli e dalle insidie che ci circondano. Insegnaci, o Madre nostra, a camminare nelle vostre vie verso la restaurazione della Civiltà Cristiana ed il trionfo del vostro Cuore Immacolato, come promesso a Fatima!





SOCIEDAD PARAGUAYA
DE DEFENSA DE LA TRADICION, FAMILIA Y PROPIEDAD – TFP

JAVIER PEÑA MORA
Direttore
GERARDO SCHULZ
Segretário
Ing. RAUL ZAVAN
Avv. OMAR PEÑA



(1) Cfr. Testo dell’Accusa approvata al Congresso Nazionale
(2) Cfr. Quotidiano ABC Color del 10 Luglio 2012
(3) Cfr. Frei El Kerensky Chileno di Fabio Vidigal Xavier da Silveira




Pubblicato sul quotidiano ABC Color, di Asunción, il 13 Luglio 2012.



Foto della campagna della TFP paraguaiana,
diffondendo il manifesto nelle vie di Asunción,
con un eccellente accoglienza del pubblico.





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