"La vera direttrice spirituale di Giacinta, Francesco e Lucia fu, essenzialmente, la Madonna” – scrive il P. Demarchi. “La benevola Signora di Cova da Iria assunse l'incarico di realizzare questo capolavoro e, come non poteva essere altrimenti, lo portò a termine con pieno successo. Dalle sue mani sorsero tre angeli rivestiti di carne, che però, allo stesso tempo, erano tre autentici eroi. La materia prima era di una plasticità ammirevole, e cosa dire ancora sull'Artista? Alla sua scuola i tre piccoli montanari fecero, in breve tempo, passi da gigante nel cammino della perfezione. In essa si avverarono alla lettera le parole di un gran devoto di Maria, San Luigi Maria Grignion da Monfort. Egli ci conferma che alla scuola della Vergine, l'anima progredisce più in una settimana che nel corso di un anno fuori di essa. Infatti, la pedagogia della Madre di Dio non conosce confronti. In due anni la Vergine Santissima riuscì ad elevare i due fratellini - Francesco e Giacinta - sino alle più alte cime della santità cristiana.
Il ritratto di Giacinta delineatoci dalla mano ferma di Lucia è rivelatore. "Giacinta aveva sempre un portamento serio, modesto e amabile, che sembrava trasmettere la presenza di Dio in tutti i suoi atti, il che è proprio delle persone di età già avanzata e di grande virtù. Non vidi mai in lei quella eccessiva leggerezza e quell'entusiasmo dei bambini per i gingilli e gli scherzi". Non direi che gli altri bambini corressero appresso a lei, come lo facevano con me, forse perché la serietà del suo atteggiamento era assai superiore alla loro età. Se alla sua presenza qualche bambino oppure degli adulti diceva qualcosa o faceva qualunque azione meno che conveniente, li rimproverava dicendo: 'Non lo fate perché offende Dio, Nostro Signore, ed Egli è già tanto offeso'".
(Dal libro del Pe. Demarchi, "Era una Signora più brillante del sole…", Seminario delle Missioni della Madonna di Fatima, Cova da Iria, 3ª Edizione).
Analogia tra le azioni svolte dalla Madonna sui pastorelli di Fatima e sull'umanità
Questo brano illustra una grazia straordinaria, perché ci segnala diversi aspetti maggiori o minori dell'opera della Madonna in relazione a questi tre bambini. Però dobbiamo, anzitutto, considerare il valore simbolico dell'opera della Madonna sui bambini. Si sbagliano coloro che immaginano che un'opera come questa miri soltanto ai tre bambini; essa è un'opera che trasformò soavemente quei piccoli, da un momento all'altro, con il semplice fatto delle ripetute apparizioni della Madonna… Qui abbiamo qualcosa simile al Segreto di Maria [enunciato da San Luigi Maria Grignion da Montfort], cioè una di quelle azioni profonde della grazia sull'anima, che si sviluppano senza che uno se ne renda conto, sentendosi sempre più libera, ogni volta più disinvolta nel praticare il bene, mentre i difetti che la intralciano e la legano al male si dissolvono passo a passo. Quindi l’anima cresce nell'amor di Dio, nel desiderio di impegnarsi, nell'opposizione al male. Tuttavia, tutto questo accade in maniera meravigliosa all'interno dell'anima, in modo che essa non intraprende le grandi e metodiche battaglie dell'ammirabile ascesi al Cielo, alla virtù, alla santità come coloro che combattono secondo il sistema classico della vita spirituale; la Madonna invece la trasforma da un momento all'altro.
E se l'opera della Madonna di Fatima, specialmente con quei due bambini chiamati al Cielo, fu un'opera del genere, possiamo ben domandarci se non ha un valore simbolico, e non indica quale sarà l'azione di Maria Santissima su tutta l'umanità, quando Ella compirà le promesse fatte a Fatima … ; e, quindi, se non si dovrebbe vedere qui un inizio del Regno di Maria, cioè, il trionfo del Cuore Immacolato su due anime annunciatrici della grande rivelazione della Madonna, e che in seguito aiutarono tantissimo altre anime - con i loro sacrifici e preghiere in Terra e poi con le loro suppliche in Cielo - ad accogliere il messaggio di Fatima, facendolo ancor’oggi. Penso che questa prima osservazione ci porti direttamente a una deduzione: se così fosse, allora Francesco e Giacinta sarebbero gli intercessori naturali per chiedergli di ottenere dalla Madonna che intraprenda, al più presto, il Regno di Maria dentro di noi, mediante questa misteriosa trasformazione che è il Segreto di Maria. Quindi, dobbiamo chiedere con insistenza - sia a Giacinta che a Francesco - che comincino a trasformarci, ad ottenerci i doni che loro stessi hanno ricevuto, e che abbiano cura specialmente di coloro che, come noi, hanno la missione di diffondere il messaggio di Fatima. Credo che a questo proposito sarebbe molto importante dire una parola sul rapporto tra il messaggio di Fatima e noi. È già stato detto mille volte tra noi, che la nostra vita spirituale cresce nella misura in cui prendiamo sul serio il fatto che il mondo attuale si trova in una deplorevole decadenza e che si avvicina alla sua rovina. Inoltre, che questa rovina significa la realizzazione dei castighi previsti dalla Madonna a Fatima e che, di conseguenza, quanto più ci collochiamo in questa prospettiva, tanto più la nostra vita spirituale si infervora. E che, al contrario, quanto più ci allontaniamo da questa ottica, tanto più la nostra vita spirituale decade… Dunque, per intercessione di Francesco e di Giacinta possiamo dire alla Madonna: Venga a noi il vostro Regno, o Signora, ma che questo vostro Regno venga con urgenza".
(Estratti di conferenza tenuta dal Prof. Plinio Corrêa de Oliveira, il 13 ottobre 1971. Senza revisione dell'autore)
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