giovedì 17 maggio 2018

Smettano di favorire le FARC!


Di fronte alla protezione concessa a Jesús Santrich
da parte della Conferenza Episcopale della Colombia,
la rispettosa e filiale richiesta dei cattolici:
Smettano di favorire le FARC!

L'accoglienza prodigata a Jesús Santrich, capo delle FARC [Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia], nella sede di "Sentieri di libertà", da parte della Pastorale Penitenziaria della Conferenza Episcopale, ha scandalizzato il paese, tutto il mondo, nonché alti prelati della Santa Chiesa.


Santrich è stato arrestato dall'ufficio della Procura, più di un mese fa, per rispondere a una fitta documentazione di prove incriminanti - lui ed altri capi delle FARC - per un traffico milionario di cocaina verso gli Stati Uniti.

La CEC [Conferenza Episcopale della Colombia] sostiene, attraverso la sua Segreteria della Comunicazione, che si tratta di un atto di umanità, e critica coloro che si oppongono a questo discutibile gesto, qualificandoli come dannosi per l'unità della Chiesa.

In realtà, l'accoglienza protettiva di Santrich è stata un ulteriore gesto di sostegno con cui la sinistra cattolica compromette il prestigio morale della Chiesa facendo pressione sui fedeli affinché accettino le gravi concessioni al comunismo contenute nell'Accordo Finale con le FARC.

Se fosse un vero sentimento umanitario, questi alti gerarchi si commuoverebbero anche per la sofferenza delle vittime della guerriglia e per la persecuzione subita dai soldati patriottici da parte della giustizia politicizzata, come nel caso del colonnello Hernán Mejía, vittima di un doloroso tumore che ha sofferto mentre pagava un'ingiusta reclusione.

Il presidente Santos, da parte sua, ha pure imbavagliato i poteri dello Stato per usarli nell'apparente legittimazione di questo nefasto Accordo, non avendo scrupoli nel mancare di rispetto al risultato del Plebiscito del 2 ottobre 2016.

Queste vittorie delle FARC non sarebbero state possibili senza il costante supporto di alti prelati, poiché così è stata impedita una reazione efficace alle conquiste comuniste che il governo Santos gli ha concesso sotto il falso interesse della pace.

Oggi il paese si vede incatenato da un pacchetto di misure legislative, approvate in modo irregolare tramite il Fast Track, che modificano radicalmente il nostro ordinamento giuridico e garantisce alle FARC la piena impunità per i loro crimini, compresi quelli di lesa umanità e concedendo loro grandi privilegi politici. Peggio ancora, siamo "ad portas" del far sedere la Colombia tradizionale e la Chiesa stessa sul banco degli imputati della nuova Commissione per il Chiarimento della Verità, la Convivenza e la Non Reincidenza, uno pseudo tribunale installato ad hoc per trasformare le vittime delle FARC in carnefici, come accadde con Pol Pot nella Cambogia degli anni '70.

Circa 33 o 36 commissioni sovrastatali imporranno, in pratica, l'instaurazione del comunismo in tutti i settori della società colombiana, incalzando la Nazione attraverso processi in cui non si salverà la proprietà privata, né la famiglia, né la libertà e nemmeno lo stesso Stato.

Gli atti criminali di Jesús Santrich mettono a scoperto il fatto che le FARC continuano a delinquere e che non hanno mai avuto l'intenzione di onorare i loro impegni nei confronti dell'Accordo Finale.

Rafforzando tutte le forme di lotta - legali ed illegali - e avendo conquistato il nuovo e vantaggioso front politico, le FARC si affrettano nel riattivare il front della guerra sotto le vesti mal celate di bande criminali o di dissenzienti. Infatti, esiste già un contingente di circa duemila guerriglieri armati impegnati nel trasformare la Colombia in una narco-repubblica, la cui immensa fortuna economica è usata per sbilanciare il processo elettorale in corso, finanziando candidati che consentirebbe le FARC di prendere il potere per incarico.

In questo contesto, che cosa fanno quei settori della Conferenza Episcopale dando protezione nei confronti di questo criminale e delinquente di cui è richiesta l'estradizione per rendere conto dei suoi delitti, non solo per i suoi già innumerevoli crimini precedenti, ma per quelli nuovi e comprovati dopo la firma dell'Accordo Finale? Si tratta di un semplice atto di umanità o di una complicità con gli scopi comunisti e anticristiani?

Per la speranza dei buoni colombiani si cominciano a sentire le voci dissonanti di prelati coraggiosi che qualificano questa accoglienza come seriamente discutibile dal punto di vista sia legale che morale.

Quindi, è a questi pastori che rivolgiamo le nostre suppliche, affinché facciano sentire le loro voci sino a raggiungere un clamore che salvi la Patria dal comunismo "intrinsecamente perverso", come lo qualificò Pio XI, affinché si continui a difendere la Santa Chiesa umiliata dal comportamento di quei prelati, che la screditano dinanzi al gregge.

Supplichiamo che questa santa resistenza sia accompagnata dalla convocazione dei fedeli a recitare Rosari in pubblico per la Colombia, poiché solo in questo modo si potrà salvare la Nazione e riprendere il cammino della Civiltà Cristiana sotto la protezione del Sacro Cuore di Gesù, ai cui piedi è stata consacrata. Se si procederà così, questo coraggio sarà registrato dalla Storia su pagine d'oro come un evento memorabile.

Medellín, 13 maggio 2018

centro.cultural.cruzada@gmail.com 

Cell: 3022243167


(I grassetti sono nostri)

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